“Sclerosi multipla, diamo una rilevanza sociale a questa malattia”

Una proposta di legge per riconoscere la rilevanza sociale della sclerosi multipla, una malattia che colpisce indiscriminatamente in tutta la Sardegna: la presenta l’intero gruppo Pd in Consiglio regionale, primo firmatario Mario Tendas. “Occorre fare rete per creare un sistema più rapido, diffuso e integrato nel territorio”.

 


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L’intero gruppo Pd in Consiglio regionale presenta una proposta di legge, la prima su scala nazionale, per riconoscere la rilevanza sociale della sclerosi multipla, primo firmatario Mario Tendas.

Una malattia con una forte incidenza nell’isola: secondo dati non ufficiali -non esiste ancora un registro comune regionale- sarebbero oltre 4mila le persone, spesso di età inferiore ai 30 anni, che in Sardegna sono affette da questa patologia cronica infiammatoria del sistema nervoso; un numero elevato che secondo il capogruppo Pd in Consiglio, Pietro Cocco, “non può essere tenuto in scarsa considerazione”. Dello stesso avviso Tendas, che della mancanza del registro parla come di “una carenza che va colmata per riuscire a capire dove la malattia è più frequente e quali siano gli aspetti che concorrono alla sua diffusione”.

Obiettivo della proposta è quello di superare la frammentarietà dell’intervento sanitario che esiste al momento, creando una Rete regionale che permetta, come illustra Tendas, “lo scambio di esperienze per rispondere in maniera più efficace alle diverse esigenze. Occorre fare rete per creare un sistema più rapido, diffuso e integrato nel territorio”.

“Il peso della patologia è enorme, sia dal punto di vista sociale che economico” spiega Maria Giovanna Marrosu, direttrice del centro regionale per la diagnosi e cura della sclerosi multipla all’ospedale Binaghi di Cagliari. “Negli ultimi anni ci siamo trovati davanti ad un trend in continua crescita, possiamo parlare di una piccola epidemia che tocca tutta la Sardegna. Creare una rete permette di offrire a ciascun cittadino sardo le stesse opportunità di cura. Il Registro regionale quindi è indispensabile per programmare al meglio le attività future: pensiamo ad esempio a quanto costano i farmaci. Per quello più caro si spendono 52 mila euro per un ciclo biennale di cura. Occorre creare una cabina di regia che renda l’assistenza migliore e sta alla politica portare avanti questa legge e renderla operativa”.

Tra i vari punti della proposta c’è anche quella riguarda la creazione di una Consulta regionale permanente, un osservatorio a cui sono chiamati a dare il loro contributo anche le associazioni di malati, in primis l’Aism. “Plaudo all’iniziativa che risponde ai richiami fatti in questi anni” ha detto nel suo intervento la presidente del coordinamento Aism Sardegna, Liliana Meini, “adesso bisogna concretizzare e trasporre nella realtà le parole scritte”.

 

 

 


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