S.Benedetto, chiude Marabotto caffè: “Rotonda e parcheggi? Un incubo”

Chiude un altro pezzo di storia del commercio in città, la caffetteria-pasticceria Marabotto di piazza San Benedetto, abbassa le serrande. I titolari “strangolati” dal problema parcheggi e rotatoria che scoraggiano gli assidui clienti che temono multe e carroattrezzi


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Pezzo dopo pezzo cade e si sgretola la storia del commercio in città, via Dante è dissanguata. San Benedetto accusa i colpi dei colossi, ad esempio, così tanti commercianti cedono. Pizza 74, adesso pure Al Marabotto Caffetteria cede il passo alla famigerata crisi, ma stavolta dovuta anche a situazioni che mal si sposano con chi deve fare i conti a fine giornata: c’è il problema parcheggi, traffico, rotonda, le soste selvagge, quasi una sfida ai cartelli e vigili inflessibili. Multa oggi, sanzione domani e carro attrezzi dietro l’angolo hanno causato il fuggi fuggi generale del diurno, (colazioni e aperitivo), mentre la crisi delle disco e dei locali si è fatta sentire anche durante le colazioni del post-movida. Risultato è la brutta fotocopia di altre decine di serrande abbassate, Marabotto ha conosciuto intere generazioni di clienti, sportivi e non. Oggi purtroppo l’epilogo triste.

ROTONDE E PARCHEGGI. “La crisi generalizzata porta sicuramente molti esercizi alla chiusura – dice il consigliere comunale Alessandro Sorgia, Gruppo Misto – la situazione è molto critica anche nella nostra città dove le serrande che si abbassano aumentano di giorno in  giorno. Anche per lo storico locale Marabotto sia per quanto descritto per la vicina via Dante, che a seguito della rotatoria, che l’assenza di parcheggi hanno portato inevitabilmente al crolli del fatturato, l’amministrazione comunale deve tenere nella debita considerazione il commercio cittadino. Molte lamentele da parte di operatori commerciali che evidenziano come per esempio per la via Dante con la realizzazione delle piste ciclabili, peraltro pericolose (basti pensare cosa potrebbe succedere se il passeggero posizionato a fianco del guidatore apra la portina dell’auto nel medesimo istante in cui passa il ciclista. Fortunatamente ad oggi episodi di tale tipo sono stati minimali non fosse altro che neanche gli addetti ai lavori (i ciclisti) le utilizzano. Ma io dico va bene che esiste un progetto per spendere tali fondi, ma perché anziché ridurre la carreggiata e creare problemi inevitabili ai commercianti, non si è  previsto un percorso naturalistico magari a Molentargius? Sono convinto che i soldi pubblici sarebbero stati spesi molto meglio con soddisfazione dei cittadini in genere ed in particolare degli stessi ciclisti che sicuramente avrebbero utilizzato con piacere tali percorsi, così come invece non avviene nelle piste ciclabili cittadine. Il malessere è diffuso in tutta la città e l’amministrazione comunale nonostante gli esiti di via Dante, via dei Giudicati, via Castiglione, via Flavio Gioia ed ora per ultima via Is Mirrionis, anziché dire forse abbiamo sbagliato, e cerchiamo di modificare la linea, continua imperterrita in questo disegno fallimentare”. 


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