E’ rientrata a Sassari la bimba che ha rischiato di morire per un sacchetto di plastica in testa

L’incidente nel campo rom di Piandanna, alla periferia della città. Dopo quasi due mesi di ricovero al Gaslini di Genova la piccola di 7 mesi è rientrata nell’isola. La dinamica dell’incidente resta da chiarire, intanto il Comune darà un alloggio alla famiglia


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E’ rientrata a Sassari dopo due mesi di ricovero all’ospedale Gaslini di Genova la bimba di 7 mesi che lo scorso 6 giugno aveva rischiato di morire soffocata per un sacchetto di plastica finito, non si sa ancora come, sulla sua testa mentre dormiva. L’incidente è avvenuto nel campo nomadi di Piandanna, alla periferia di Sassari, dove la famiglia rom viveva con i 4 figli, ma ora il comune metterà un alloggio a loro disposizione: i medici hanno chiarito che la piccola, viste le sue condizioni, non può assolutamente vivere in una roulotte come è stato finora. Per il momento, dopo aver fatto rientro in Sardegna a bordo di un aereo della protezione civile, è ricoverata nel reparto di Pediatria, dove si alimenta ancora con il sondino gastrico che le era stato applicato al Gaslini. Le sue condizioni sono in una fase delicata, verranno valutati anche gli eventuali danni che potrebbe aver subito a causa della prolungata assenza di ossigeno.

I genitori sono indagati dalla procura di Sassari per abbandono di incapace e lesioni. Secondo quanto raccontato agli inquirenti, la famiglia era rientrata di sera al campo nomadi, dopo un pomeriggio trascorso fuori. La mamma aveva messo la piccola al centro del letto matrimoniale, e si era spostata per cambiare il pannolino a un altro figlio, mentre gli altri due erano dai nonni, in un’altra roulotte a pochi metri di distanza. Tornata in camera, aveva ritrovato la bimba col sacchetto sulla testa, praticamente morta: non respirava e non dava segni di vita. Immediata la corsa all’ospedale dove i medici sono riusciti a rianimarla con un lungo massaggio cardiaco, durato 12 minuti, e poi il trasferimento al Gaslini.

In un primo momento gli inquirenti hanno ipotizzato che si fosse trattato di un gioco finito male, col fratellino più piccolo che aveva infilato per scherzo la busta sulla testa della piccola. Ma la madre aveva smentito questa circostanza, dicendo che c’era la finestra aperta e che il sacchetto, di quelli che si usano per la spesa, potrebbe essere arrivato dall’esterno. La dinamica resta però ancora da chiarire.


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