“Sarò la presidente di tutti”: Todde in aula col programma, manca mezza giunta

Solo 7 assessori presenti su 12 proprio nel giorno dell’impegno programmatico per i prossimi 5 anni: assenze inopportune, qualunque sia il motivo. Nei 50 minuti di discorso giovani, anziani, transizione energetica e tutti i temi con cui la Sardegna combatte, inutilmente, da sempre


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“Oggi sono la presidente di tutto il popolo sardo, di chi ha votato per noi e di chi ha votato per proposte alternative alla nostra, incluse quelle non rappresentate in questo consiglio. Sono la presidente di tutti quei nostri cittadini che hanno deciso di non partecipare al voto”. L’ha detto la presidente della regione Alessandra Todde nell’intervento in consiglio regionale per presentare il suo programma. Per tutti, dunque, “io e la Giunta che mi onoro di presiedere, ci impegniamo a lavorare ogni giorno con passione, integrità e trasparenza, mettendo sempre al primo posto il benessere e la prosperità di chi abita la Sardegna”, gli intenti generali.

La presidente precisa di volersi confrontare sempre con tutti: “La campagna elettorale è finita. Per quanto sia stata difficile e ruvida, ho sempre avuto chiara la distinzione del piano politico da quello personale – evidenzia Todde -. E sul piano politico voglio sempre e solo confrontarmi. In modo leale e costruttivo”. La governatrice conta molto “sulla squadra che mi accompagnerà in questo viaggio: non si tratta solo di un gruppo di professionisti ed esperti nei loro campi, ma di donne e uomini profondamente innamorati della Sardegna, determinati a spendere il loro sapere e le loro energie per il bene comune”. “Il nostro unico obiettivo sarà di perseguire l’interesse del popolo sardo – promette Todde -: questo significa creare opportunità per un lavoro dignitoso e giusto, garantire un’istruzione di qualità, promuovere e tenere vive la nostra cultura e le nostre tradizioni, proteggere la salute dei cittadini e l’integrità del nostro territorio mentre ci apriamo al mondo. Significherà anche ascoltare, essere presenti e rispondere costantemente e concretamente alle necessità di ogni comunità, quelle delle città e dei più piccoli comuni, affinché nessuno si senta lasciato indietro”.

 

E poi giovani, anziani, no alla speculazione energetica e l’appello a una mobilitazione collettiva per il futuro dell’isola. “Serve una mobilitazione collettiva a partire dalle cittadine e dai cittadini, servono una responsabilità condivisa e una buona dose di ottimismo pragmatico, per fare in modo che la Sardegna possa affrontare e superare le sfide del presente e del futuro con coraggio e con una chiara visione”.


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