Sardegna, la variante Delta spaventa anche i turisti: “Per colpa dei menagrami rischiamo un nuovo tracollo”

Prime cancellazioni delle vacanze negli alberghi isolani, tra lo spettro di zona gialla e i contagi in risalita l’estate inizia a tingersi di nero. L’sos di Fausto Mura: “Con green pass, tampone o vaccino la gente non vuole viaggiare, nei gruppi non tutti hanno i documenti: non fate annunci se non siete sicuri, col turismo lavorano 250mila sardi”


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Le prime disdette sono già arrivate, i telefoni delle reception degli alberghi non sono ancora bollenti ma il rischio c’è tutto. Effetto variante Delta, possibile Sardegna gialla e green pass: eccolo, il tris che rischia di mandare ko la stagione turistica estiva della Sardegna. Ma non tutte sono certezze, anzi: il cambio di colore e il “passaporto speciale” per potersi spostare, al momento, sono ancora ipotesi. Che, però, scoraggiano i vacanzieri. Ne sa qualcosa Fausto Mura, presidente di Federalberghi Sud Sardegna. È arrabbiato, e molto, Mura: “Nel momento in cui si lanciano certe notizie che non sono ancora reali, come green pass, tampone o vaccino, la gente viene disincentivata a viaggiare. I gruppi, per esempio, sono composti anche da persone che non hanno tutta la documentazione adatta”. Risultato? “Rinunciano tutti alla vacanza nella nostra regione. Le prime disdette, purtroppo, sono realtà, e se si andrà avanti così aumenteranno. Colpa dei menagrami, di chi dice che da qui a poco diventeremo zona gialla o che chiuderanno tutto. Rischiamo di rivivere il dramma dell’anno scorso, chi verrebbe sin qui se poi c’è il pericolo che resti bloccato?”, chiede, polemico Mura.
“Basta con gli annunci inesatti, il settore del turismo fa lavorare 250mila persone in Sardegna, tutte buste paga preziosissime”. Soprattutto, se si considera che “il totale delle buste paga nella nostra regione è di settecentomila. Se un terzo sfuma, si creerà l’effetto catena, devastante: tante famiglie sul lastrico che non avranno i soldi per fare nessun acquisto e che non potranno sostenere nessuna spesa. Vogliamo davvero arrivare a questo punto, in una regione che vive prevalentemente di turismo?”.


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