Endurance Lifestyle prosegue il proprio viaggio nel mondo dello sport che sa fare sistema e dal 30 agosto al 1° settembre sceglie la Sardegna quale terra d’elezione per la propria kermesse Sardegna Endurance Lifestyle.
La favolosa cornice scelta per l’atto conclusivo del prestigioso circuito è offerta da una regione dalle caratteristiche straordinarie, da sempre legata al mondo del cavallo e al concetto di eccellenza.
Il Presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, è convinto dello stretto legame tra il cavallo e l’Isola e ne fa un punto fermo: «Il cavallo è il punto di riferimento di una filiera allevatoriale, complemento determinante per promuovere l’Isola e valorizzarne le eccellenze paesaggistiche a livello turistico, protagonista nello sport dell’Endurance che trova in questa terra tanti appassionati interpreti. Cavallo insomma vuol dire Sardegna: un’isola orgogliosa e forte, come il carattere del nostro popolo, capace di guardare avanti senza mai dimenticare la propria storia».
Una, dieci, cento Sardegne si mescolano così in un crogiolo capace di regalarsi tra territorio, storia e tradizioni. Il tutto in un paesaggio collinare e montuoso nel “cuore”, frastagliato e a tratti morbido in riva a un mare che va a comporre una cornice speciale sotto ogni punto di vista.
Un mare che ha scritto la storia dell’isola perché è da qui che, nell’arco dei secoli, sono arrivati prima i Cartaginesi, poi i Romani, i Genovesi in perenne lotta con i Pisani e con gli Arabi, gli Spagnoli e i Piemontesi di casa Savoia. Popoli che hanno lasciato tracce sociali e culturali che alla lunga hanno fatto della Sardegna un autentico scrigno da aprire e, rispettosamente, da conoscere in ogni suo angolo, tenendo bene a mente che alla fine la Sardegna è stata capace di mantenere ben marcata la propria identità, che è fatta di mare ma non solo, a cominciare da un ambiente naturale ricchissimo, fatto davvero di autentici “mondi”, luoghi completamente diversi, panorami che mutano in pochi chilometri.
In Sardegna la presenza dell’uomo ha origini millenarie. Basti solo pensare alle tracce di architettura prenuragica e di civiltà misteriose, fino alle migliaia di nuraghi che tuttora caratterizzano il paesaggio sardo, testimonianze di una civiltà fiorita tra il 1800 e il 500 a.C. che li edificava in posizione strategica per scopi difensivi: case-fortezza ai cui piedi si stendevano villaggi di capanne circolari, circondate da un muro di difesa.
1.800 chilometri di costa che si frammentano in una quantità impressionante di scogli, con oltre 462 piccole isole, calette che si alternano a scogliere levigate dal vento e dalle onde, spiagge di sabbia corallina dove il mare assume tutte le tonalità del verde e del blu prima di lasciare il posto a dune di sabbia dorata su cui fioriscono piante e arbusti di una bellezza unica.
E poi il verde fitto della macchia mediterranea, che ricopre le zone costiere e le montagne, fiorendo in primavera, riposando in estate e tornando alla vita già in autunno per regalare piacevolissime cromie anche in inverno.
Disegnando un ipotetico tour della Sardegna, si potrebbe partire da Cagliari e dalla zona meridionale, dove dune costiere alte fino a 50 metri si alternano a stagni salmastri. In questi luoghi nidificano indisturbate colonie di fenicotteri rosa, mentre nelle foreste di macchia mediterranea sopravvivono gli ultimi esemplari di cervo sardo, proprio accanto a siti archeologici fra i più ricchi della regione come quelli di Nora e Barumini.
La costa orientale è caratterizzata da un entroterra di pascoli e rocce dove nidificano aquile reali e vivono mandrie di mufloni mentre sul mare dominano falesie a tratti inaccessibili che sprofondano nell’acqua turchese e dove non è raro avvistare esemplari di foca monaca.
Ancor più particolare è il centro, il cuore della Sardegna. Lì ci sono luoghi in cui la natura e la gente rispecchiano più che altrove la realtà più antica dell’isola. L’orizzonte è fatto di montagne aspre su cui si intrecciano i sentieri dei pastori e, nelle valli, sopravvivono piccoli paesi arroccati tra i boschi che sembrano fuori dal tempo.
Sulla costa occidentale, il verde della macchia mediterranea viene interrotto all’improvviso da una nuvola rosa. Non sono i fiori di cisto, ma le migliaia di fenicotteri che eleggono una serie di zone umide di alto pregio a proprie “stazioni” per vivere e nidificare: i riferimenti sono gli stagni di Sale Porcus, Cabras e S’Ena Arrubia, ideali per il ricovero invernale, quando il maestrale spazza il Golfo del Leone.
Il giro della Sardegna si conclude a nord, fra le coste frastagliate della Costa Smeralda – colorate dal turchese delle acque che si riverbera su spiagge di sabbia candida, elementi peculiari di una delle tante cartoline in cui si propone la Sardegna – e le isole che affollano lo stretto delle Bocche di Bonifacio, a un passo dalla Corsica.
Lo scrittore inglese David Herbert Richards Lawrence, agli inizi del Novecento soggiornò a lungo in Sardegna, e scrisse: “La Sardegna è un’altra cosa: più ampia, molto più consueta, nient’affatto irregolare, ma che svanisce in lontananza. Creste di colline come brughiera, irrilevanti, che si vanno perdendo, forse, verso un gruppetto di cime… Incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. È come la libertà stessa”.
Una, dieci, cento Sardegne quindi. Tutte da scoprire, tutte da assaporare, tutte da amare in occasione di un evento, Sardegna Endurance Lifestyle, che costituirà un prezioso valore aggiunto.