Sardegna tra Omicron e nuovi divieti: “Per bloccare la variante servono sia i vaccini sia le restrizioni anti Covid”

La conferma dell’epidemiologo Giovanni Sotgiu, la nuova variante può sfuggire al sistema immunitario: “Dobbiamo utilizzare tutte le armi che abbiamo a disposizione. L’obbligo vaccinale per tutti? Scelta difficile, in questa fase i cittadini devono valutare i risultati dei vaccini in termini di numeri di morti e ricoveri”.


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La variante Omicron? “Buca” il sistema immunitario anche di chi è già vaccinato. Decine di casi scoperti in Sardegna, dal dieci gennaio prossimo nuove restrizioni: niente pullman e niente tavoli esterni dei ristoranti per chi non è vaccinato. La decisione è del Governo, e incontra il parere favorevole dell’epidemiologo sardo Giovanni Sotgiu: “In questo momento c’è la necessità di mettere in campo tutti gli interventi possibili per ridurre la circolazione di Omicron. La copertura vaccinale cresce in misura significativa, ma la variante può evadere il sistema immunitario: la vaccinazione come unico strumento in grado di bloccare la circolazione del virus, scientificamente, non basta. Ecco perchè è necessario utilizzare tutte le armi che abbiamo a disposizione contro il virus, proteggendoci anche con le mascherine Ffp2. Non possiamo permetterci”, osserva Sotgiu, “in questa fase, di infettare i soggetti fragili, potrebbero anche morire. Chi ha completato il ciclo primario deve fare la terza dose e applicare tutte le restrizioni previste”. E, anche se le vaccinazioni corrono, ci sono comunque circa sei milioni di italiani senza nemmeno una dose: i non vaccinati, tra le motivazioni che li spingono a non recarsi negli hub vaccinali, hanno la non obbligatorietà del vaccino stesso.
“Mettere l’obbligo vaccinale è una scelta difficile, ci sono delle importanti implicazioni normative. Gli operatori sanitari hanno l’obbligo perchè devono fornire assistenza ed evitare che possano essere persone che mettono a rischio la salute degli altri. Bisogna andare avanti con l’opera di sensibilizzazione della popolazione, comprendendo i grandi risultati ottenuti dai vaccini”, afferma Sotgiu. “Chi è indeciso va stimolato, la mancanza dell’obbligo vaccinale non è necessariamente un’indicazione di inefficacia. Le persone valutino i risultati straordinari in termini di morti e ospedalizzazioni tra prima e dopo l’arrivo dei vaccini”. 


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