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Il Consiglio regionale approva l’interpretazione autentica che non rende più “blindato” il Ppr del 2006, approvato durante il quinquennio di Renato Soru. Trentuno i voti favorevoli, venti quelli contrari e un solo astenuto. La Regione non ha più l’obbligo di concordare col ministero per i Beni Culturali eventuali vincoli sulle fasce costiere, sulle zone agricole e sui beni identitari. Contrarietà e rabbia dal centrosinistra e M5S. Massimo Zedda (Progressisti) ha dichiarato il suo voto contrario: “Chi ha scritto il testo si è preoccupato solo di eliminare i vincoli. Le strade non interessavano”. Zedda ha quindi letto un passaggio della legge per attaccare gli autori: “Si parla di strade come elemento di sviluppo sostenibile. Non si è capito che il concetto di ecosostenibilità va riferito alle opere da realizzare per tutelarne l’impatto ambientale. Cambiate i consulenti, sostituite i dirigenti e date in mano questi temi a persone competenti”. Il grillino Roberto Li Gioi, invece, ha affermato che “Avete usato questa legge come specchietto per le allodole. Noi abbiamo un’opinione e voi i numeri. Abbiamo combattuto per 43 giorni per i nostri figli. Vi abbiamo smascherato. Voi autorizzate il cemento su gioielli unici al mondo, proponete illusori posti di lavoro. Ha vinto la matematica ma l’opinione non ha perso perché abbiamo difeso la verità. Oggi si scrive una pagina nera della storia autonomistica. I sardi valuteranno, non potete impedirglielo”.
Il centrodestra, dal canto suo, ha provato a spiegare che si tratta di un provvedimento utile a tutelare e salvare la 4 corsie Sassari-Alghero, dove pende un parere negativo proprio della soprintendenza del Mibact. A favore della legge si è pronunciato Giovanni Satta (Psd’Az): “Ma veramente siete convinti che abbiamo cambiato il Ppr? Noi non stiamo cambiando nulla. Ci avete processato, avete fatto un processo alle intenzioni dandoci dei cementificatori. Nella nostra proposta facciamo riferimento alle leggi nazionali vigenti. È solo un opera di semplificazione. Evitiamo in futuro di fare queste sceneggiate. Anche Gian Valerio Sanna, padre del Ppr, ha dichiarato che va modificato”.