“Sardegna Sostenibile e Sovrana”:nuova associazione verso le Regionali

Associazioni e schieramenti che dividono la sinistra sarda


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E’ nata una nuova associazione, “Sardegna Sostenibile e Sovrana”, che stasera è stata ufficialmente presentata al folto pubblico presente alla Sala Search nel sottopiano del Palazzo civico, con un interessante dibattito che ha coinvolto in apertura i suoi fondatori: Valentina Pinna, Alfonso Orefice, Vito Biolchini, Roberto Mirasola, Giovanni Dore, Enrico Lobina, Antonio Franco Fadda, coordinati da Pierluigi Marotto. Si è entrati subito nel vivo del dibattito con un tema caldissimo, dal titolo “Quale modello di sviluppo della Sardegna?”, affrontando tematiche scottanti, come la valorizzazione del territorio, lo sviluppo rurale, la cultura e la lingua, la continuità territoriale, il progetto EurosSardegnaMediterranea e l’uso del suolo.

Tuttavia la parte più interessante del dibattito, anche in vista delle prossime elezioni regionali, è stata la seconda, quando al parterre sono stati invitati i rappresentanti del fronte sovranista, indipendentista, autonomista, cioè quel gruppo di politici che si stanno coalizzando per costituire il terzo polo per le Regionali, dopo quello del Pd della Barracciu e quello di Michela Murgia.

Si sono seduti al tavolo Michele Piras per Sel, Gesuino Muledda per i Rossomori, Franciscu Sedda per Il partito dei Sardi, Gavino Sale per Irs, Andrea Murgia per un centrosinistra libero e Franco Branca. Il tentativo è quello di creare un nuovo Patto Costituzionale in cui trovi spazio una idea nuova di identità e di sovranità per la Sardegna.

In realtà il tema più dibattuto è stato l”affaire Barracciu’, se cioè sia lecito candidare chi è indagato: su questo c’è un fronte comune in questa associazione, che sembra del tutto coincidente con quella fondata da Ettore cannavera (Don Cannavera, l’anti Barracciu:”Voglio una politica che dia speranza” ), contro il sostegno a chi per qualsiasi motivo sia in attesa di giudizio.

Quel che appare all’esterno è la sofferenza dei partiti, dato il pullulare di queste associazioni, che rappresentano gruppi diversi con intenti comuni e rendono sempre più inestricabile e tortuoso il cammino verso il governo della Regione Sardegna. Il tentativo di unire la Sinistra sarda è per ora un’utopia.