Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, ha approvato il nuovo Statuto di Sardegna Ricerche, chiudendo così l’iter di trasformazione del Consorzio in Agenzia, iniziato con l’approvazione del disegno di legge da parte dell’esecutivo prima e del Consiglio regionale lo scorso 4 agosto poi. Di conseguenza, decade anche il comitato d’indirizzo attualmente in carica e si apre la fase di ricerca del direttore generale attraverso la procedura della manifestazione d’interesse. Lo Statuto appena approvato precisa la natura giuridica dell’agenzia, indica le finalità istituzionali, dettaglia i compiti e disciplina il percorso di predisposizione dei programmi di attività sulla base degli indirizzi della Giunta regionale.
Ricerca più forte e spending review – “Più efficienza per la ricerca e meno costi sulle spalle dei sardi: sono questi i principi che hanno guidato la procedura di trasformazione di Sardegna Ricerche e gli obiettivi che raggiungiamo con il completamento dell’iter – dice l’assessore Paci – Stiamo razionalizzando il sistema della ricerca e dei suoi strumenti, dando allo stesso tempo una risposta concreta a quanto sollecitato dalla Corte dei Conti che più volte ha parlato di una trasformazione indispensabile e non più rinviabile. Dunque ridefiniamo la natura giuridica di Sardegna Ricerche, riordiniamo la missione prioritaria dell’Ente e delle strutture di ricerca collegate e razionalizziamo la composizione degli organi di gestione in linea con il contenimento dei costi, quella spending review che è un preciso e prioritario obiettivo della Giunta”.
Struttura e compiti – Sardegna Ricerche avrà un direttore generale, un revisore dei conti e nessun consiglio d’amministrazione, il che significa un notevole risparmio per le casse pubbliche: essendo interamente controllato dalla Regione non ha infatti ragione di esistere in forma consortile, come più volte sottolineato dai giudici contabili. Con la nuova legge ne vengono ridisegnati i compiti, razionalizzandone le competenze a supporto del sistema regionale dell’innovazione, della ricerca e del trasferimento tecnologico.