C’è una ragione precisa che ha portato il governatore Solinas a chiudere tutte le spiagge sarde, a obbligare tutti i sardi a entrare in ogni market con guanti e mascherine, a vietare la riaperture di librerie cartolerie e negozi per neonati, a blindare ancora porti e aeroporti. Sta scritta a chiare lettere nell’ordinanza nella notte, è il parere del comitato tecnico scientifico. Attenzione, non quello del governo nazionale guidato da Conte, che invece inizia a pensare alle riaperture e alla fase due. Ma il comitato di esperti nominato dalla Regione sarda, che per la situazione dell’isola sembra andare in direzione opposta. Sono le parole del virologo Piero Cappuccinelli a suonare come e più di una sentenza: “In Sardegna non è stato ancora raggiunto il picco dei contagi del Coronavirus”.
Quindi la situazione è di massima allerta, vista anche la nuova “bomba” del Policlinico denunciata da dieci primari e vista la situazione di Sassari dove il 69 per cento dei contagi è avvenuto in ambito ospedaliero. Non uno sgambetto politico dunque, come forse molti hanno pensato leggendo la decisione a sorpresa di Solinas di fermare la riapertura delle librerie praticamente a pochissime ore dall’alzarsi delle serrande, decisione che inevitabilmente porta alle frustrazioni dei commercianti e alle polemiche.
Invece è la previsione del virologo a capo del pool scientifico in Sardegna ad alzare al massimo la soglia dell’allarme. Sino a sbarrare, per la prima volta nell’Isola, le nostre meravigliose spiagge. A obbligare i runner a correre solo sotto casa e per giunta con la mascherina bene attaccata sulla bocca. A comprare anche i guanti monouso, in fretta questa mattina, se vogliamo acquistare contemporaneamente il pane e il latte. L’Isola si autodifende attorno a se stessa, alza uno scudo potentissimo contro il virus. Il lockdown sino al 3 maggio riguarderà davvero tutto, anche se la chiusura delle librerie per ora è confermata “almeno sino al 26 aprile”. Con un’altra novità: supermercati chiusi anche il 25 aprile e il primo maggio, giorno in cui grava l’incognita su Sant’Efisio, il voto certamente sarà sciolto in maniera intima, senza pubblico. E per la gioia delle famiglie di commessi e operatori dei market, tutti a casa nei giorni di festa. Ma senza potere guardare il mare. Affacciati al balcone, per quasi 60 giorni, poi si vedrà.