Sardegna in zona arancione, a Radio Casteddu Alessandro Depau: “Molti ristoratori non hanno rispettato le regole”

A Radio CASTEDDU, Alessandro Depau, uno dei ristoratori più conosciuti di Cagliari: “Non tutti hanno rispettato le regole, basta guardare molti locali dove tavoli da 4 sono diventati da 12, spalla contro spalla e si alitavano tutti addosso. Chi ha sbagliato si assuma le colpe. Purtroppo ci passa tutta una categoria”


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“Molti ristoratori non hanno rispettato le regole”. A Radio CASTEDDU, Alessandro Depau, uno dei ristoratori più conosciuti di Cagliari.  Si prospetta che la zona arancione potrebbe continuare anche dopo Pasqua: quanto  preoccupa questa situazione? “Sicuramente non sono delle belle notizie però se occorre tutto questo sacrificio per fare abbassare la curva e tornare alla piena normalità, ben venga. Tanti colleghi non hanno aderito all’asporto, noi lo stiamo facendo altri no: hanno detto che è umiliante per loro e per la loro clientela dover andare a elemosinare l’asporto. Abbandonare la zona bianca è stato un colpo molto duro, però ce lo dovevamo aspettare perché gli ultimi fatti accaduti in tutta la Sardegna, una parte anche a Cagliari, le turbolenze giovanili, si sono presi a cazzotti per la strada, hanno creato questo. Giustamente una malattia pandemica, un virus non si ferma così, solo perché noi decidiamo di fermarlo: il virus non ha le gambe ma siamo le gambe del virus. Dobbiamo mettercelo in testa. Noi abbiamo rispettato le regole però gli altri?  Non tutti hanno rispettato le regole, basta guardare molti locali dove tavoli da 4 sono diventati da 12, spalla contro spalla e si alitavano tutti addosso. Chi ha sbagliato si assuma le colpe. Purtroppo ci passa tutta una categoria e anche se il nuovo governo ci darà degli aiuti, questi sostegni non andranno a coprire i costi: le bollette vanno avanti lo stesso. Ci sono stati degli errori di fondo causati dal governo precedente che ha impedito al nostro governatore di poter chiudere i confini regionali e di fare i tamponi. Ora invece è permesso però ci sono persone che scappano: io la settimana scorsa ero a Olbia e ne sono scappati 956, tutti si sono rifiutati di fare  il tampone all’arrivo. Chi prende una nave o un aereo e all’uscita i cancelli sono aperti, vanno via. Con i cancelli chiusi nessuno uscirebbe senza tamponi e la stessa cosa vale per gli aeroporti. Siamo uno stato con dei diritti ma anche una regione che deve proteggere i cittadini e gli atteggiamenti di tutti noi vanno a discapito della comunità.
Abbiamo seguito tutti i criteri e siamo quelli che paghiamo. Ma non solo noi: non dimentichiamoci le palestre, le sale da ballo, cinema e teatri. Noi facciamo parte di quella filiera di persone che secondo il ragionamento dello Stato siamo gli untori dai quali può partire il virus”.
Risentite qui l’intervista a Alessandro Depau del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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