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Si era addentrato nel mese di giugno scorso in un locale degli eredi di un noto collezionista d’arte sassarese, riuscendo a rubare 128 quadri, di diversi autori, per un valore commerciale stimato in alcune centinaia di migliaia di euro. Successivamente, però, i locali dove era ospitata la cospicua collezione d’arte sono stati nuovamente visitati dai ladri, questa volta messi in fuga dal fatto che un parente dei coeredi, abitante nelle vicinanze e accortosi della nuova intrusione, aveva dato l’allarme.
Le indagini immediatamente avviate dalla Squadra Mobile e coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Angelo Beccu, hanno subito una decisiva svolta grazie al minuzioso lavoro svolto dalla Polizia Scientifica a supporto delle unità investigative. In occasione del secondo ingresso dei ladri, infatti, era stata isolata un’impronta digitale che gli specialisti in dattiloscopia hanno attribuito senza alcun dubbio ad un cinquantasettenne sassarese, pregiudicato.
Il seguito dell’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Sassari, al momento, non ha ancora portato al rinvenimento delle opere d’arte trafugate, per il cui rintraccio sono tuttora in corso le indagini. Tuttavia, presso l’abitazione dell’uomo sono stati rinvenuti altri quadri che gli investigatori hanno scoperto essere provento di un furto, risalente ad alcuni anni fa, in un istituto religioso operante in città. La refurtiva recuperata consiste in 12 quadri, due dei quali raffiguranti soggetti sacri, e in alcune stampe dello stesso tema. A conclusione delle indagini il 57enne è stato segnalato, alla competente Autorità Giudiziaria, innanzi alla quale dovrà rispondere dei reati di furto e ricettazione.