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Argiolas. “L’assessorato al Turismo scommette da tempo sul Trenino Verde: lo scorso anno sono stati stanziati tre milioni di euro per realizzare progetti di valorizzazione in collaborazione con l’Arst e nell’ambito del piano strategico regionale sul turismo è un asset da potenziare e da sviluppare”, ha aggiunto Barbara Argiolas. “L’attrattore rientra a pieno titolo in quell’offerta di Sardegna volta a creare nuove stagionalità e a far apprezzare l’isola tutto l’anno. Continueremo a investire su questo prodotto parlando di zone interne, di paesaggi straordinari e di integrazione di filiere e cercando di mettere insieme operatori pubblici e privati. Il Trenino Verde fa parte di quelle esperienze da non perdere per un turista in visita in Sardegna oltre i mesi estivi e può costituire un vero attrattore di domanda”.
Porcu. L’amministratore unico di Arst Porcu ha ricordato che il Trenino “può essere in grado di trasferire economia dalla costa verso interno interessando oltre cento Comuni delle zone montane. Rappresenta un grande potenziale turistico ed economico capace di attrarre e intercettare numeri importanti di visitatori e appassionati dal mercato europeo. Con il protocollo di intesa abbiamo tracciato un percorso che auspichiamo consentirà di garantire un servizio di qualità sempre più alta, in piena sicurezza e con una prospettiva almeno decennale”.
Il Piano di rilancio per il Trenino Verde della Sardegna presentato questa mattina è stato firmato a Villa Devoto lo scorso 19 dicembre dal presidente della Regione Francesco Pigliaru con i sindaci dei Comuni coinvolti, Arst, sindacati, associazioni e imprese. L’accordo prevede, per il 2019, uno stanziamento di 10,3 milioni di euro e definisce una serie di azioni di sviluppo e valorizzazione per rendere questa antica infrastruttura – che con i suoi 437 chilometri di estensione complessiva è la ferrovia storica più lunga d’Italia – un grande attrattore turistico dell’isola, grazie a una programmazione di spesa decennale, sino al 2028.
Entro un anno dalla firma la Regione dovrà sviluppare il Piano di valorizzazione che richiede interventi su sicurezza delle linee, attività di gestione e manutenzione, potenziamento e rinnovo dei treni, eventuale automazione o eliminazione dei passaggi a livello. Nel caso di recupero e restauro, le vecchie stazioni saranno concesse agli enti locali per la realizzazione di luoghi di accoglienza.
Ripresa in tutte le tratte. La Regione si impegna a creare per Arst le migliori condizioni tecnico-amministrative per garantire la ripresa dell’esercizio ferroviario in tutte le tratte: Mandas – Arbatax, Isili – Sorgono, Macomer – Bosa e Sassari – Nulvi – Palau. L’Azienda regionale trasporti costituirà quindi una struttura organizzativa dedicata alle attività del Trenino Verde in modo da offrire riferimenti certi per tutti i soggetti coinvolti nello sviluppo del Piano.
Patrimonio Unesco. Sarà completato il dossier propedeutico alla candidatura del Trenino Verde a Patrimonio dell’Unesco. L’obiettivo è di arrivare a breve a valutarne la fattibilità: l’inserimento nel prestigioso elenco rappresenterebbe una formidabile leva per la promozione a livello internazionale. Attraverso il progetto “Rete ferrovie storiche del Mediterraneo” si promuoveranno momenti di confronto già avviati con molte Regioni.