Sardegna deposito di scorie nucleari? Ora la rivolta corre sul web

Petizion online contro l’ipotesi che fa paura


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Come prevedibile, dopo la notizia della possibile candidatura della Sardegna, a deposito di scorie nucleari delle vecchie centrali italiane, fioccano le polemiche. Secondo la relazione dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca ambientale) potrebbe essere proprio la nostra isola, la regione ideale, per ospitare tali rifiuti, poiché priva di rischi (non essendo un territorio vulcanico o a rischio sismico). Ma la Sardegna si era già espressa in proposito nel 2011: il 97% della popolazione votò contro il nucleare.

Di fronte a questa ipotesi nefasta, nel web fermenta la rivolta, a partire dai social network. Inoltre, qualche giorno fa nel sito delle petizioni on line “Change.org”, il Movimento Sardigna Libera, ha lanciato la petizione “No al sito delle scorie nucleari in Sardegna” (http://www.change.org/it/petizioni/no-al-sito-unico-per-le-scorie-nucleari-in-sardegna). Sono oltre 4000 i cittadini ad aver firmato la missiva indirizzata al premier Matteo Renzi e al Presidente della regione Francesco Pigliaru. Si legge nel testo: “la Sardegna ha la più alta concentrazione di servitù militari rispetto al resto d’Italia; il più alto indice di inquinamento ambientale da attività industriali e militari; lo Stato italiano ammette che la parte a mare del poligono di Teulada non è più bonificabile; nessuna bonifica è stata mai eseguita nei poligoni militari in Sardegna; lo Stato italiano non ha mai imposto le opportune tutele (fidejussioni) per le bonifiche dei siti industriali; in questi ultimi 20 anni il Popolo sardo ha respinto qualsiasi tentativo di individuare zone della Sardegna per localizzare siti di interesse nazionale per lo stoccaggio di scorie nucleari; il Popolo Sardo, a maggioranza, ha espresso la sua contrarietà sul nucleare con il referendum del 13 Giugno 201”.

Per tutti questi motivi con questa petizione si “diffida il Governo Italiano dal prendere in considerazione qualsiasi ipotesi di transito e stoccaggio di scorie radioattive nel territorio sardo e si invita la Regione Autonoma della Sardegna e i suoi organi preposti a vigilare sulla tutela ambientale del nostro territorio e sulla salute dei cittadini, e a respingere qualsiasi provocazione che possa identificare la nostra isola come possibile pattumiera nucleare”.

Intanto tale ipotesi non era piaciuta neanche ai vertici della regione, che il 28 maggio hanno votato all’unanimità un ordine del giorno per sottolineare la propria contrarietà al possibile progetto del deposito di scorie nucleari in Sardegna. 

 


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