Sardegna arancione, “paghiamo tutti per pochi casi isolati: bar e ristoranti prigionieri del valzer di colori”

L’Isola rischia di restare arancione anche dopo Pasquetta, Solinas: “Scorretto che paghi tutta la regione per pochi casi isolati di mancato rispetto delle regole. Il mio dolore è per i tanti commercianti che devono aprire e chiudere senza certezze”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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La Sardegna è in zona arancione e, salvo miracoli e se non torneranno le zone gialle, ci resterà anche dopo Pasqua e Pasquetta. L’incidenza dei casi per 100mila abitanti e l’indice Rt non lasciano molte occasioni di “ritorno in zona bianca”. E l’Isola che finisce in semi-lockdown per un indicatore negativo su ventuno, totali, positivi, fa infuriare il presidente della Regione, Christian Solinas: “Abbiamo chiesto con forza al Governo una metodologia differente che prevedesse misure più rigide per quelle zone della Sardegna che hanno indicatori negativi, con la realizzazione di zone rosse circoscritte”. Insomma, come capitato in comuni quali Sarroch e La Maddalena. “Ma sin dal principio”, osserva Solinas, “abbiamo sostenuto con forza che non sia corretto che tutta la regione paghi integralmente per pochi casi isolati di mancato rispetto delle regole. Il mio dolore è soprattutto per i tanti commercianti e attività produttive, i bar e i ristoranti che sono prigionieri di questo valzer dei colori dove si apre e si chiude senza avere certezze”. Infatti,con la zona arancione i locali food non possono lavorare con tavoli e sedie a pranzo e cena, e non tutti riescono a far quadrare lo stesso i conti con l’asporto o con il servizio di consegna a domicilio.

 

 

“E, nel frattempo, si mette veramente a serio pericolo la continuità delle aziende”, rimarca il presidente della Regione.