Una quantità di fumo impressionante nell’aria, durante il “blocco tecnico” avvenuto oggi alla Saras. Con l’associazione Salviamo il Mare che chiede chiarimenti: “Monitoraggio ambientale macroscopico, delle emissione del 23 Dicembre 2015. Sarà opportuno verificare se le centraline dislocate nel territorio hanno rilevato quanto fuoriuscito così massivamente. Si rinnova l’invito a rilasciare testimonianze su eventuali disagi e quant’altro su questa pagina, oppure a tutela della vostra privacy, potete farlo tramite comunicazione al nostro indirizzo e-mail: [email protected]. Sono inoltre gradite rassicurazioni da esperti in materia e qualificati nell’argomento, che illustrino quanto da noi rappresentato sia normale e non nocivo, ovvero non rechi disturbo”.
La Saras in una nota diffusa in serata replica: “Momentanea fiammata alle torce Sarlux, nessun allarme emissioni.
Questo pomeriggio tra le 13,40 e le 14, e’ scattato il blocco di alcuni impianti di sarroch in virtù di un meccanismo di sicurezza, attivato da una mancanza di aria negli strumenti. Non si è registrato alcun allarme emissioni.
Gli impianti sono rimasti fermi per venti minuti e dopo le opportune verifiche da parte dei tecnici, sono iniziate le operazioni di avviamento. Lo stop non ha riguardato invece la centrale elettrica Igcc, rimasta regolarmente in marcia.
Sarlux e il suo servizio prevenzione e protezione stanno manitorando costantemente i livelli di emissione, come avviene tutti i giorni, attraverso il sistema di rilevazione interno ed esterno al sito industriale.
La conseguenza di tale stop è stato un aumento del carico di gas inviato ad una delle due torce, che ha fatto elevare il livello della fiamma. Il sistema di sicurezza non è mai stato in discussione: non si è verificato alcun incendio ne’ è suonata la sirena di emergenza.
Salrux e il gruppo Saras ribadiscono l’impegno per continuare a migliorare le prestazioni ambientali in linea con le migliori tecnologie disponibili, come avviene da anni, nella convinzione che un’industria moderna sia compatibile con il territorio e il suo ambiente. Lo dimostrano, tra le altre cose, le risorse impiegate ogni anno, per adempiere alle normative e fare meglio delle stesse indicazioni di legge”.