Sant’Avendrace illumina di Pasqua la periferia cagliaritana

La magia della Settimana Santa a Cagliari


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Esiste una settimana particolare dell’anno che unisce il senso profondo della vita e della morte dei Cristiani: la Settimana Santa. 

A Cagliari rivive con celebrazioni, colori, momenti di aggregazione e soprattutto di preghiera, nel suo centro storico ma non solo, dove le più note arciconfraternite, della Solitudine, del SS. Crocifisso, del Gonfalone e la Congregazione Mariana degli Artieri di San Michele giusto per citarne alcune, consentono – a migliaia di fedeli – di celebrare in compagnia “Sa Pasca manna”. La Settimana Santa è, per dirla tutta, quel momento in cui il Cristianesimo incontra il misticismo: l’esperienza del Mistero di Dio, ad esempio, che dal giovedì santo alla domenica diventa ancor più tangibile. 

Dalla vista all’udito, dall’olfatto al gusto, essa è la settimana cristiana maggiormente permeata di colori differenti (il viola soprattutto), ed anche di canti e musiche. 
All’assenza, temporanea, del rintocco delle campane subentrano i profumi delle erbe aromatiche, dal basilico al rosmarino, che al pari dell’ulivo, fanno la loro comparsa sul sagrato e nel cuore delle chiese. 
Al di là delle rievocazioni della passione, della morte e della resurrezione di Cristo che mantengono viva la tradizione secolare a Cagliari, c’è un luogo di periferia che in questa storica città, si aggiunge alla tradizione, perché è capace di farci rivivere emozioni e sensazioni profonde. 
E’ la Chiesa di Sant’Avendrace situata nel viale omonimo, ai piedi di un colle che i Romani scelsero per collocare la loro città dei morti, la loro necropoli occidentale. 
Nella Chiesa di Sant’Arennera, come sono soliti chiamarla i Cagliaritani veraci, hanno fatto la loro comparsa in questi giorni tante foglie di palma. Sia dentro che fuori il tempio sacro, fanno da preambolo visivo e spirituale al senso profondo della Settimana Santa e, con essa, della Pasqua. 
Queste immagini, realizzate da Roberto Brughitta, ci mostrano alcune nicchie colorate di viola e   testimoniano la presenza di personaggi biblici per adesso velati. 
C’è anche lui, soprattutto lui, Gesù, legato alla colonna per soffrire, colpito da bibliche malelingue, da carnefici e da traditori. Sappiamo che risorgerà ancora, vincendo le umane debolezze. 
La speranza di vittoria del Sommo Bene sul male, è tanta. A guardare gli “addobbi” che sanno di lutto ma anche di rinascita, non possiamo che sperare al nostro miglioramento, al miglioramento di tutto ciò che ci circonda. 
Anche questo è, in un certo senso, il significato della Pasqua che irrompe con la Settimana Santa. Emergono anche questi significati dalla passione ostentata, con il Verbo di Cristo, da Monsignor Ottavio Utzeri e da Don Ignazio che nella parrocchia di Sant’Avendrace, appunto, hanno acceso una nuova luce. Con grande e coinvolgente passione. In un luogo che merita per davvero la nostra visita.


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