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Un cortometraggio sulla tematica del bullismo e cyberbullismo per sensibilizzare i ragazzi. Prodotto da Simone A. Manca con interpreti gli studenti del L.S.S. “Emilio Lussu” di Sant’Antioco, realizzato all’interno del progetto “L’esercito dei post” della cooperativa sociale “Le api” e supportato dalle attrezzature della Fabbrica del Cinema del C.S.C della società Umanitaria di Carbonia, nel quadro dei laboratori didattici extracurriculari della linea B1 di “Tutti a Iscol@”, ha come obiettivo quello di riuscire a sensibilizzare quante più coscienze possibile e di suscitare altrettante riflessioni nei confronti delle tematiche in esso contenute, quali bullismo, cyberbullismo e tutte quelle varie forme di prevaricazione alle quali le persone prese di mira sono oggetto. In venti minuti viene raccontata una storia di “ordinario disagio” per chi è vittima di scherzi, prese in giro e umiliazioni da parte dei suoi compagni di scuola. “Questa presa di coscienza – si legge nell’introduzione del video – si spera possa avvenire sia in coloro che sono parte attiva o testimoni di questi tristi fenomeni, sia nelle persone che ancora ne sottovalutano le drammatiche conseguenze; offese, violenze non possono e non devono essere mai accettate come semplici ragazzate. Queste azioni, perpetrate il più delle volte in modo continuato in coloro che le subiscono, determinano dei risvolti devastanti e spesso tragici, inimmaginabili anche per gli stessi attuatori; ognuno di noi può fare tanto anche con quelli che all’apparenza possono sembrare piccoli gesti o azioni impopolari. Stare all’interno di un gruppo assecondandone le malefatte pur di sentirsi accettati, serve solo ad alimentare il potere del leader e risate e consensi sono una pericolosa legittimazione. Si può smettere di fare del male in qualsiasi momento; scegliamo di restare umani. Con questo film si vuole dare anche un forte incoraggiamento a tutti coloro che tali meschinità le subiscono; trovate la forza, il coraggio per chiedere aiuto, non fatevi mai schiacciare dai soprusi, denunciate i vostri carnefici e ricordate sempre che non siete soli”. Gli studenti hanno partecipato in gran numero e accolto il messaggio del progetto. “All’inizio ero molto indeciso se partecipare ma alla fine ho accettato. Come ben si sa – spiega Elio Sanchez, diciotto anni appena compiuti, studente all’ultimo anno dell’indirizzo scienze umane economico sociale – è un argomento molto attuale tra noi ragazzi, a partire dalle elementari sino alle superiori di II grado. Purtroppo molte volte c’è anche molta omertà quando succedono queste cose, nessuno o quasi aiuta la vittima, molti stanno zitti, favorendo il bullo”.