Santa Gilla e Bastione, gli ambientalisti: i vandali devono pagare

Discariche a cielo aperto lungo lo stagno, il nuovo amaro “regalo” del Capodanno


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Discariche a cielo aperto lungo la laguna di Santa Gilla, e il Bastione Saint Remy preso d’assalto dai vandali la notte di Capodanno. Due luoghi simbolo di Cagliari rovinati dall’inciviltà di pochi che non riescono a percepire il valore storico e ambientale della loro città, e anzi sembra quasi che distruggerlo sia per loro un divertimento. 

Per la laguna di Santa Gilla il Comune ha annunciato di avere definito un progetto per ripulire le sponde dai rifiuti abbandonati negli anni da chi preferisce deturpare un sito ambientale, anziché seguire le normali procedure di smaltimento: a disposizione 450 mila euro. Per il Bastione Saint Remy è previsto in futuro un piano di restyling, ma per ora l’assessore ai Lavori Pubblici, Luisa Anna Marras si appella semplicemente “al senso civico dei cagliaritani”: nessun intervento, quindi, dopo l’episodio della notte di Capodanno, neanche la possibilità di installare delle telecamere di sorveglianza. 

Gli ambientalisti. “I vandali devono pagare – si legge in un comunicato di Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra – Il Comune di Cagliari spenderà a breve 450 mila euro per bonificare le discariche abusive lungo le sponde dello stagno di Santa Gilla. Sappiamo qual è il loro pesante carico inquinante per averle denunciate parecchie volte. E varie volte il Comune ha provveduto in passato alla bonifica ambientale: così come nella necropoli e nei giardini pubblici di Bonaria e in tanti altri luoghi della città. E nella notte di Capodanno, per l’ennesima volta, i soliti ignoti, vandali delinquenti, hanno distrutto e danneggiato panchine, lampioni, arredi del Bastione di Saint Remy: ancora una volta il Comune di Cagliari – cioè noi cittadini contribuenti – dovrà spendere centinaia di migliaia di euro per ripulire, riparare, ripristinare un minimo di decenza in uno dei luoghi simbolo di Cagliari. Eppure l’assessore comunale ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras si dichiara “non … d’accordo sull’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza”, preferendo “più civismo e un uso diverso della zona da parte di cagliaritani e turisti”. Forse nei prossimi giorni la vedremo girare nelle sere cagliaritane con una sporta piena di copie del libro Cuore da donare a teppisti e cafoni per renderli migliori, però la situazione non cambierà di una virgola”.

Gli ambientalisti chiedono la sistemazione di adeguati sistemi di videosorveglianza “presso aree d’interesse ambientale e siti culturali, così da poter far individuare vandali, cafoni e impresari senza scrupoli che distruggono o danneggiano il patrimonio pubblico e scaricano rifiuti per risparmiare sul corretto smaltimento. Si tratta di reati, non banali birichinate e l’amministrazione comunale cagliaritana ha il diritto-dovere di attivarsi per difendere quel patrimonio pubblico che custodisce nell’interesse dei cittadini. La mancata adozione delle minime cautele può esser causa anche di danno erariale, per le sistematiche spese di fondi pubblici necessari per ripulire e riparare i danni. Che cosa dobbiamo fare? Chiedere il sequestro preventivo di zone umide e monumenti per scongiurare ulteriori danni ambientali e al patrimonio storico-culturale nonché ulteriori vane spese di denaro pubblico?” Nella foto, del gruppo fb “Parliamo di Cagliari”, la laguna di Santa Gilla vista dall’alto.


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