Sanluri, torna “Sa Battalla”: cavalieri e dame pronti a ridar vita alle giornate medievali

Dopo quattro anni di stop legato alla pandemia, riprende vita una delle rappresentazioni più suggestive di tutta l’Isola: sarà un’edizione speciale.


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Torna “Sa Battalla”: cavalieri e dame pronti a ridar vita alle giornate medievali in cui eroi ed eroine sacrificarono la loro vita pur di lottare in nome della libertà. Dopo quattro anni di stop legato alla pandemia, riprende vita una delle rappresentazioni più suggestive di tutta l’Isola: sarà un’edizione speciale, più che mai, in cui tutta la comunità sta già organizzando l’importante evento, sentito e partecipato, da migliaia di persone. Ben rappresentato e realizzato, si snoda tra il castello e le campagne limitrofe alla città dove verrà inscenato un vero e proprio scontro fisico che rappresenta la forza di tanti sardi che lottarono per la propria terra e per i valori.
Il programma, che si svolgerà a fine giugno, prevede una serie di eventi paralleli: tra convegni, musica e balli, storia e cultura Sanluri sarà al centro dell’attenzione che culminerà con “Sa Battalla”.
“È una torrida alba quella del 30 giugno 1409. In località Su Bruncu l’esercito sardo guidato da Guglielmo di Norbona attende da una colle l’arrivo di quello aragonese che, giungendo da Cagliari, costeggia il vicino fiume Mannu. Eccolo all’orizzonte con in testa Martino Il giovane, erede della Corona d’Aragona. Gli emissari dei due eserciti si incontrano, discutono ma non si accordano. Partono le prime frecce incendiarie. Una leggere brezza si porta dietro l’odore del fumo,  si solleva la polvere dagli zoccoli dei cavalli al galoppo per il primo scontro. “Sa Battalla è iniziata”.
Vincerà Martino, la sconfitta di Sanluri decreterà il tramonto del Giudicato d’Arborea e la perdita dell’indipendenza del Popolo sardo” ricordano gli organizzatori.
“Con Sa Battalla – dice il sindaco Alberto Urpi – vogliamo mantenere vivo il ricordo del sacrificio di tanti sardi alla ricerca dell’autodeterminazione e della libertà”.
La storia del nostro passato e i ricordi legati ad essi piacciono assai: lo dimostrano le visite sempre più numerose all’antico castello che caratterizza la città del Medio Campidano. Un’opera integra, un monumento unico in Sardegna nel suo genere che è stato ben conservato e valorizzato senza che la mano dell’uomo moderno potesse intaccare l’incantevole cornice come, invece, è accaduto per altri ricordi del passato giunti sino a noi. Pochi giorni fa, un altro folto gruppo di turisti ha visitato i tre Musei cittadini: il Castello, il Museo del Pane e il Museo etnografico e di arte sacra dei frati Cappuccini.
“Nei mesi di marzo 2019 e marzo 2022 abbiamo avuto circa 700 paganti cadauno, mentre solo in questo marzo 2023 siamo arrivati a 1.200 paganti: un trend in continua crescita” osserva Urpi.
Un successo meritato e tanto auspicato dall’amministrazione in carica che, anno dopo anno, ha reso Sanluri sempre più un polo centrale di attrazione a 360°: dal punto di vista economico a quello turistico per non tralasciare l’importante aspetto dei tanti servizi presenti in città.


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