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L’incontro, tanto atteso quanto partecipato, è saltato all’ultimo. Nella sala principale dell’Oncologico erano arrivati già tutti i medici e i sindacalisti quando è arrivata la doccia fredda: “L’assessore Bartolazzi non ci sarà”. Il motivo? Da quanto comunicato agli stessi partecipanti, un incontro urgente da un’altra parte ha reso impossibile il quasi certo confronto tra il titolare della sanità in Sardegna e i lavoratori del più grosso ospedale sardo, il Brotzu, a un passo dallo stato di agitazione e dallo sciopero. E, particolare non di poco conto, era stato lo stesso Bartolazzi a convocare tutti per le dieci del mattino. C’erano due questioni importanti e prevalenti: i dieci milioni di euro mai trasferiti dalle casse della Regione a quelle dell’Arnas e gli stipendi troppo bassi Il tutto in una situazione ancora da codice rosso, tra attese lunghissime prima di essere visitati e curati, pazienti e parenti dei malati che sempre più facilmente, purtroppo, arrivano a sfogare sul personale sanitario tutta la rabbia per i tempi lumaca e una situazione continua di caos e stress. Il risultato? I medici si sono riuniti tra loro, attendono e sperano che il diciotto ottobre, tra due settimane esatte, l’assessore compaia realmente sull’uscio dell’ospedale e non sotterrano per nessun motivo l’ascia di guerra. Anzi, la delusione è comunque tanta, come testimoniano praticamente tutti i sindacati e le sigle.
“Al Brotzu ‘Rombo di tuono’ rimane ancora un fantasma. Dopo aver comunicato il suo arrivo nell’ospedale più importante della Sardegna, avevo anche preparato un pallone da donargli”, dice, a metà tra l’ironico e l’arrabbiato, Gianfranco Angioni dell’Usb. “Alcuni minuti prima dell’incontro ci ha beffato e non è venuto. Basta, è ora che l’assessore alla Sanità torni a casa Gli ammalati e i lavoratori meritano rispetto. Il 31 ottobre sarà sciopero generale del pubblico impiego dell’Usb”. In trincea anche Fabio Sanna della Uil Fpl: “Bartolazzi, con questa assenza all’ultimo, ha solo inasprito gli animi dei lavoratori e dei sindacalisti. Anche Cgil e Cisl si uniranno a noi con una lettera al prefetto per annunciare lo stato di agitazione”, afferma. “Il prefetto, così, ci convocherà quanto prima, e i quesiti saranno sempre quelli, ovvero dove sono finiti i famosi dieci milioni di euro e i nuovi contratti integrati aziendali. Qui, lo sanno tutti, continuiamo a lavorare e lottare in trincea tra mille problemi, è vergognoso”. Sulle barricate, a incontro sfumato, c’è anche Paolo Cugliara della Fials: “Contavo molto sul confronto con l’assessore, oltre al Brotzu è in crisi anche l’Oncologico, ospedale che ha una particolare sofferenza dettata dal malessere del personale. Resta l’amaro in bocca, capiamo che l’assessore debba rispondere a impegni istituzionali ma c’è anche chi rimarca un’assistenza inadeguata sul territorio di Cagliari da parte dell’Asl, che va immediatamente commissariata. Ci uniamo anche noi allo stato di agitazione, lotteremo sempre visto che siamo il primo sindacato in termini di deleghe associative all’Asl, all’Aou e al Brotzu”. E alla battaglia si uniscono anche le organizzazioni Sindacali Aaroi Emac, Anaao e Fassid, coadiuvati dalle segreterie regionali: “”Esprimiamo preoccupazione per la situazione in cui versa l’azienda Brotzu, che si occupa di patologie e traumi complessi per il Sud Sardegna, oltreché centro di riferimento regionale per molte patologie. Il personale é allo stremo, impossibilitato ad offrire un’assistenza d’eccellenza, e rispettosa della dignità del paziente per mancanza di operatori sanitari. L’assistenza sulle 24 ore é stata finora garantita solo grazie al sacrificio e alla disponibilità degli operatori a lavorare molte più ore di quanto previsto dai contratti. In questa situazione, l’Azienda é rimasta sorda alle richieste delle organizzazioni sindacali, che forti delle numerose segnalazioni, hanno chiesto più volte un confronto per trovare soluzioni, per migliorare le condizioni di lavoro e la qualità dell’assistenza. Per tale motivo, numerosi dirigenti si sono riuniti oggi al Businco in assemblea, ed é stato proclamato lo stato di agitazione, per garantire migliori condizioni di lavoro e una migliore sanità al cittadino”.
A distanza di tante ore dalle polemiche, arriva proprio la posizione di Armando Bartolazzi: “L’assessore aveva programmato oggi una visita tecnica presso il reparto di oncologia dell’ospedale Businco, nel corso della quale era prevista anche una visita in forma privata ai malati presenti nella struttura. Avendo avuto notizia della contemporanea convocazione di una riunione sindacale presso l’ospedale Brotzu cui mai era stato formalmente invitato si era comunque detto disponibile a presenziare per un saluto all’assemblea, al fine di rappresentare in quella sede l’impegno suo personale e degli uffici dell’assessorato sul dossier in discussione. Purtroppo impegni istituzionali sopraggiunti hanno impedito la visita dell’assessore, che non ha mancato tuttavia di far pervenire la sua disponibilità alle parti sindacali per un successivo incontro, poi calendarizzato in data 18 ottobre. L’assessore”, spiegano dalla Regione, “precisa che le criticità rappresentate dai medici e dal comparto sono fondate e che il tema della perequazione stipendiale è già allo studio dell’assessorato alla Sanità da diverse settimane, tanto che sono già stati effettuati i conteggi preliminari che saranno presentati alle parti nella riunione del 18 ottobre. Alla luce di quanto rappresentato, spiace che il mancato incontro di oggi sia stato messo in risalto più della disponibilità sempre manifestata dalla parte istituzionale. L’assessore Bartolazzi intende quindi rassicurare i medici ed il personale del comparto sul suo impegno nell’avvio di un percorso di risoluzione della vertenza in tempi brevi”.