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di Mauro Pili– deputato Unidos
Dunque, secondo quella sottospecie inutile di assessore regionale alla sanità, sarei uno che alimenta paura e razzismo.L’accusa è chiara: avrei divulgato un documento interno alle strutture sanitarie dove si prescrive il blocco dei ricoveri programmati e le dimissioni dei “pazienti dimissibili” per l’imminente arrivo di migranti.
Non ho niente di cui sorprendermi. Del resto da un soggetto come l’assessore alla sanità della giunta Pigliaru non ci si poteva certo attendere un’esternazione intelligente.
Basterebbe leggere i tempi per un’ecografia in qualsiasi ospedale dell’isola per rendersi conto del soggetto che abbiamo davanti.
Quel che più sorprende non è la sua inutile, sciocca e persino cretina difesa ma la stoltezza di qualche modesto accolito che la divulga affermando che quella notizia fosse una bufala.
E in effetti se me l’avessero raccontata senza uno straccio di documento l’avrei pensato anche io. Bufala da cestinare.
Mi sarei detto: non possono esistere disposizioni sanitarie così demenziali da disporre le dimissioni di pazienti dimissibili! E del resto decine di medici seri, e sono la stragrande maggioranza, mi hanno confessato la stupidità della disposizione data.
Uno pensa che se un paziente è dimissibile lo dimettano, punto e basta!
In Sardegna per dimettere un paziente dimissibile, invece, serve l’ordine dell’assessore regionale della Sanità, del direttore dei presidi medici, del direttore del presidio e via dicendo!
Ma pensate che quelle decine di migliaia di persone che nel web hanno condiviso quella circolare siano dei cretini? Pensate che nascondendo le notizie o manipolando le verità possiate rimediare a quella nefasta e idiota disposizione?
Avete scritto “dimettere i dimissibili” perchè non sapete fare il vostro lavoro! Perchè lo capisce anche un troglodita che se un paziente è dimissibile lo si deve dimettere senza alcuna sollecitazione. E, invece, gli avete predisposto un foglio di via senza se e senza ma, a firma di un assessore regionale che non lascia tracce, in tutti i sensi.
Basterebbe leggere le testimonianze di decine di familiari indignati per dimissioni da pacco postale per comprendere di cosa stiamo parlando.
Nessuno gli ha dato voce a quei familiari, a quei pazienti. Dovete tacere! Dovete subire! In silenzio, perchè gli ordini sono quelli di non fiatare.
Quando il familiare di un paziente dimesso senza motivo si è lamentato gli hanno risposto che sono disposizioni superiori. Eppure il paziente era stato operato due giorni prima, per giunta anziano. Gli mostrano la circolare: dimettere! Il figlio la fotografa, me la trasmette:indignato, mi chiede aiuto. Ha protestato e le dimissioni sono rientrate.
Ma questo, secondo i canoni dei servi di stato, non si può e non si deve dire. Il Prefetto di Stato ha ordinato il silenzio, l’assessore di partito ha disposto il bavaglio.
Salvo, poi, disporre la revoca di tutti, dicasi tutti, i ricoveri programmati.
E da quanti mesi attendevano quel ricovero? Per quali patologie? Non è dato sapersi. Uno si programma la vita per un intervento chirurgico, arriva in ospedale e gli comunicano: guardi abbia pazienza è tutto rinviato a data da destinarsi.
Guai lamentarsi, chissà quando mi operano se mi lamento.
Quella circolare è la fotografia di una sanità gestita dalla politica, dalle spese folli per foraggiare amici e amichetti, per trasferire risorse in stati esteri e quant’altro.
Non ha nessun rigore gestionale e scientifico. E’ la dimostrazione della pressapochezza di un governo regionale incapace e succube dello Stato.
Altro che razzismo! Siamo in mano a gente senza scrupoli incapace di gestire una benché minima emergenza e non ci pensa due volte a scaricare sui cittadini sardi la propria negligenza gestionale.
Provo ad immaginare una minima catena di comando seria e organizzata.
La percentuale media dei potenziali ricoverabili dei migranti in arrivo è stata dichiarata inferiore all’1%.
Quindi vuol dire che su 854 migranti in arrivo la settimana scorsa, secondo la media, avrebbero potuto aver bisogno di ricovero, dagli 8/9 pazienti.
Ipotizziamo che anzichè l’1%, dal centro operativo della nave avessero segnalato emergenze per il 10% dei migranti trasportati, dieci volte tanto. Ovvero 80 ricoveri potenziali.
E’ evidente, lo capisce chiunque, ed è la prassi, che le unità navali che recuperano i migranti abbiano a bordo medici in grado di sapere quante sono le emergenze possibili. E, dunque, in 24 ore di navigazione, si può tranquillamente sapere il numero approssimativo di quanti avranno bisogno di cure particolari, magari ospedaliere.
Ecco, sarebbe bastato sapere quante erano le emergenze potenziali, sapere quanti posti letto erano disponibili nelle strutture ospedaliere del distretto interessato e agire con un semplice meccanismo di ricovero controllato.
Altro che dimettere i “dimissibili” o bloccare indistintamente i ricoveri programmati.
Quanto è costato rinviare interventi chirurgici, esami e quant’altro per 24/48 ore? Sarebbe bastato un minimo di programmazione dell’emergenza.
Senza quella circolare, stolta e nefasta!
E poi ci sono i razzisti, quelli veri.
Gli unici razzisti sono coloro che sfruttano queste situazioni per fare soldi, per continuare a foraggiare le società di mafia capitale e le società siciliane e napoletane che sbarcano in Sardegna per gestire alloggi/ghetto per far soldi, altro che accoglienza.
Tra chi come me dice le cose come stanno e chi come questa giunta regionale le nasconde la differenza è semplice: non mi faccio mettere il bavaglio da un partito e tantomeno da un prefetto totalmente inadeguato che scarica sui Sindaci le proprie responsabilità e quelle di uno Stato vigliacco e incapace!
E poi ci sono i finti buonisti, quelli della commedia napoletana, anch’essi più buoni di tutti!
Pronti ad attaccare il sottoscritto con epiteti o con il richiamo gratuito alle pseudo bufale.
Ho una regola: mai silenzio sui misfatti che coprono affari e sfruttamento di persone.
E ogni notizia deve essere corredata di documenti. Atti, certificati, non bufale!
Sapevo che qualche cialtrone avrebbe trovato da ridire. Immaginavo che i servi di partito e di apparato avrebbero reagito con il fare della squadraccia di fantozziana memoria. Sono abituato a questo tipo di reazioni. Non me ne dolgo e vado avanti.
Non saranno certo questi omuncoli da quattro soldi ad impedirmi di denunciare una gestione scriteriata e affaristica del fenomeno dell’immigrazione.
Non mi farò certo intimidire da novelli buonisti protesi alla difesa di partito e affari.
E non mi spaventa il bavaglio che si tenta reiteratamente di mettermi.
Per fortuna ci sono tante persone libere che non si lasciano incantare e rendono, grazie ad una semplice condivisione, meno silente il misfatto di Stato.
I veri razzisti sono quelli che pianificano i ghetti, che li sfruttano e rendono l’immigrazione un guadagno facile sulla pelle di povera gente.