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“Si continua a confondere la struttura con la garanzia di assistenza, l’ospedale come sicurezza di servizio di qualità. Dobbiamo uscire da questa logica e noi stiamo cercando di farlo con la riforma della rete ospedaliera, con la condivisione di metodologie, di professionalità, di agende per le liste d’attesa”. Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, intervenendo stasera a Sassari al convegno sulle cure palliative e l’hospice, organizzato dalla Cisl.
“La rete non è un atto dogmatico, è aperto alla discussione – ha detto Arru – sapendo che fare politica vuole dire fare scelte su dati epidemiologici. Dopo cinque anni di vuoto abbiamo trovato tantissimo da fare e in un contesto difficilissimo. A noi tocca fare programmazione, non ci vuole l’assessore della Sanita per dire che ci vuole continuità tra medico ospedaliero e il territorio con i medici di famiglia. Siamo la regione con il più alto numero di medici eppure abbiamo ospedali in sofferenza e altri dove, a distanza di quaranta metri, ci sono settanta pediatri”.
“Anche sulle cure palliative, dopo il periodo della Giunta Soru, nulla è stato fatto se non sulla carta”, ha detto ancora l’assessore. “Abbiamo una quantità di opportunità che, se messe in rete, porteranno grandi risultati. E abbiamo bisogno della collaborazione dei cittadini, con cui confrontarci e che ci critichino anche. La politica – ha concluso – deve dare obiettivi gestionali, come vogliamo fare con la Asl unica, uscendo dalle divisioni e dalle ridondanze”.