
Hanno ricevuto la comunicazione dall’ATS nel 2020: “Alloggio inagibile e inabitabile, sono venuti anche i vigili del fuoco per fare la relazione”. Il motivo di novanta metri quadri, non distanti dal centro di San Vito, giudicati dai tecnici e dagli esperti a rischio? “Colpa di un alluvione del 2018. Da quel giorno, ogni volta che piove, l’acqua entra in casa, e viviamo tra incrostazioni di muffa e puzza”. Lo racconta mettendoci la faccia, Luciana Anna Concas. Nata in Francia, chiaro cognome sardo, è residente da tantissimi anni nel paesino del Cagliaritano, in vico Roma, con le sue due figlie: “Hanno venti e ventidue anni e sono a mio carico, hanno solo lavoricchiato qualche settimana, d’estate. Io faccio la badante e guadagno solo 400 euro”. Insomma, stando alle dichiarazioni della donna, c’è una situazione di povertà estrema: “Il Comune ci ha aiutato per sei mesi, con cento euro al mese, per fare la spesa. Poi il bonus si è interrotto”. Ed è ritornata la disperazione. Le tre vivono in un’abitazione “dove non c’è l’acqua calda e la luce va a sbalzi perché non mi è stata consegnata l’ultima bolletta Enel dalla proprietaria”. Un problema che si aggiunge ad altri problemi.