San Sperate, oggi Sa Ramadura: un intero paese sardo si profuma con le bellissime pesche

Si conclude la bellissima Sagra delle Pesche a San Sperate; il messaggio finale del sindaco. Non è mancata qualche polemica sulle norme che impediscono alcuni eventi. ma oggi tutto il paese si colora con Sa Ramadura, andate a visitarlo!


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di Enrico Collu, San Sperate

La Sagra delle pesche è finita domenica sera come da programma (se si ha avuto l’accortezza di leggerlo).
Ieri e oggi si continua con i festeggiamenti in onore del nostro Santo Patrono.
Per ovvi motivi di sintesi, non potendo e non volendo escludere i festeggiamenti dedicati al Santo Patrono dal manifesto principale che pubblicizza l’evento Sagra è consuetudine indicare anche quei giorni nel manifesto in questione. Esiste però un programma che spiega in modo dettagliato che tipo di eventi ci sono in quei giorni e cosa viene offerto. E’ così da sempre.
Quindi…dopo la serata musicale offerta ieri dal comitato della festa di San Sperate, sempre per chi non avesse sbadatamente letto il programma e fa fede solo al manifesto, stasera ci sarà la Santa messa alle ore 18.00 presso la chiesa di San Giovanni e alle 19.30 la solenne Processione del Simulacro.
Le vie del paese oggi saranno, come sempre, colorate e profumate da “Sa Ramadura”.

La 57° Sagra si è quindi conclusa con tanti lati positivi, che ci hanno insegnato qualcosa di nuovo e, naturalmente, con tante cose che possono essere migliorate e che ci siamo appuntati.

Vi risparmio le cose che non hanno funzionato, o che possono essere migliorate. Ci sono gli analisti del dopo sagra che son molto più bravi di me e vogliosi di eseguire questa operazione. A loro questo compito. Li ringrazio per avermi sollevato da questa dura incombenza, mi rimarrà per contro più spazio per i ringraziamenti e per le cose positive che non sono poche anche quest’anno.

Grazie innanzitutto alle tante persone semplici cittadini, agricoltori, Fondazione, associazioni, volontari protezione civile e SOS, Piccolo Coro, artisti, artigiani, attività produttive, hobbisti, creativi, scusate se mi sfugge qualcuno ma siete veramente in tanti, che hanno contribuito perchè la Sagra potesse nonostante tutte le difficoltà svolgersi anche quest’anno.
Grazie alla Proloco San Sperate, con tutte le difficoltà e le limitazioni che possono esserci, hanno lavorato come muli fino a tardissima notte e non solo nei giorni della Sagra.
Grazie ai vigili, operai, tutti i dirigenti e impiegati comunali che si sono fatti in quattro affinché tutte le parti burocratiche e i problemi venissero risolti per tempo.
Grazie anche a tutti quelli che hanno messo a disposizione il loro tempo per “ristorare” i visitatori e anche noi. Senza di loro ci sarebbe un bel problema. Non sempre l’importanza che questi hanno nel “supportare” l’evento viene percepita. Ho notato con piacere anche notevoli sforzi nel migliorarsi ogni anno un pochino di più.
Grazie al comitato della Festa Patronale che si sono impegnati tantissimo seppur sempre “all’ombra” della Sagra e che hanno lavorato sodo.
Grazie anche a chi quest’anno non se l’è sentita di organizzare il proprio evento all’interno della Sagra. Hanno tutta la mia comprensione e sanno benissimo quanto mi sia dispiaciuto e quanto tenga a loro. Se qualcuno ancora non ci è arrivato il problema non è con me o con l’Amministrazione Comunale, ma con chi è pronto a denunciare, lamentarsi e boicottare chi fa qualcosa per gli altri, nel loro caso per i giovani (e i diversamente giovani come me). E’ una cosa che, non c’era nemmeno bisogno di scriverlo, ci è mancata molto quest’anno.

L’augurio è che, anche grazie alla battaglia che si sta portando avanti con il sostegno ANCI, riusciamo come Sindaci a far comprendere a chi ci governa che le attuali disposizioni sono morte certa per tutte le manifestazioni, non solo la nostra. In molti hanno già mollato e altri, se continua così, seguiranno.

Oltre gli aspetti ludici e legati al divertimento, che possono certamente e senza ombra di dubbio quest’anno aver scontentato alcuni e accontentato di più le famiglie per i motivi che tutti già conosciamo abbondantemente, ci sono state importanti novità. Forse a qualcuno sono sfuggite e invece sono importantissime per il proseguo e lo sviluppo futuro di questa manifestazione.
Innanzitutto l’apertura del centro Civico Culturale di SansperArte. Un progetto corale tra il mondo no_profit e aziende che ha come obiettivo quello di sviluppare un offerta turistico-culturale nel paese di San Sperate. Un’approccio allo sviluppo culturale, rurale e turistico fondamentale se si vuole veramente crescere e far si che tutte le attività siano veramente valorizzate e messe a frutto.
Oltre la partecipazione tramite il centro Civico i nostri produttori, artigiani e artisti hanno contribuito anche nei propri laboratori personali.
Importante segnale è stato dato dalla Fondazione Sciola con la decisione dell’apertura del Giardino Sonoro in occasione della Sagra, elemento senza dubbio altamente qualificante che va implementato.
Gli hobbisti e i creativi sono stati ugualmente attivi e propositivi con le loro esposizioni, al museo del crudo o in stabili privati,e hanno contribuito a dare vitalità alla Sagra e spunti di interesse per i visitatori.
Il concorso fotografico, a cura del CIF ha portato una giuria veramente di livello, qualificando il concorso.
Casa Cristina con le sue attività, il laboratorio dedicato ai giovani in linea con il target a cui questa Sagra era dedicata, le sue esposizioni.
L’attenzione alle qualità nutrizionali del nostro prodotto pesca non solo tramite gli importantissimi e fondamentali laboratori del gusto a cura di Laore (che andrebbero decisamente implementati) ma anche grazie all’accostamento del nostro frutto a altri generi come le lumache, la birra, il gelato.
La Pesca d’oro poi è sempre più nella bocca di tutti. Se ne parla, si approva, si critica, si suggeriscono nomi (per la verità vi assicuro che essendo noi Sparadesi privi di modestia oltre essere bravi tuttologi non mancano le “auto nomine”). Segnali che questo riconoscimento è entrato nella nostra tradizione ed è diventato un appuntamento importante e sentito grazie al comitato del turismo sostenibile.
E’ inoltre accaduta una cosa bellissima, che non tutti forse hanno colto: il grande coinvolgimento dell’intera comunità Speratina che, per la riuscita dell’evento legato allo zecchino d’oro, ha risposto alle esigenze di tutte le problematiche legate all’ospitalità delle tantissime famiglie arrivate da ogni angolo d’Italia. Coinvolgimento che ha ricordato, per impegno, entusiasmo e generosità, quello che si registrò quella famosa domenica del 1968. Nell’anno di celebrazione del cinquantesimo anniversario della nascita di quel movimento popolare questo è stato un segnale bellissimo. La comunità non è cambiata e se sollecitata risponde ancora in maniera eccezionale.
Leggevo di “passaparola” negativi.
Potete stare certi che quelli positivi saranno molti di più, in Sardegna e non solo.
Per concludere vorrei umilmente ricordare a tutti, oltre che a me stesso, che la Sagra è un momento promozionale del nostro territorio, delle nostre pesche ma non solo. Con la Sagra vanno in vetrina tutte le produzioni di qualità che possiamo offrire.
E questa vetrina, grazie allo zecchino d’oro, quest’anno è stata eccezionale. Una visibilità all’esterno come probabilmente non si era mai avuta nemmeno negli anni d’oro della Sagra. A prescindere se uno si sia divertito di più o meno, se sia uscito o sia rimasto a casa, l’obiettivo è stato centrato.

La risposta da dare all’innalzamento del livello di difficoltà portato dalle norme e dalla mancanza di fondi adeguati non deve fermarci ma trovare soluzioni per fare meglio.

Salveisì
A volte le cose per vederle… basta saperle osservare da tutti i punti di vista.
Ci vediamo stasera per le strade di San Sperate city.


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