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“Ho a casa da otto mesi un gruppo di continuità, ossia da quando è morto mio padre, ma sinora, nonostante vari solleciti, la Asl non lo ha ancora ritirato”: dopo l’appello lanciato da Patrizia Concu, moglie di Giovanni Piras di Quartu Sant’Elena, un malato di SLA che necessita di un gruppo di continuità e di un sollevatore, interviene Barbara Moi, che ha vissuto per il papà la stessa situazione della famiglia Piras. https://castedduonline.it/quartu-lappello-di-patrizia-un-sollevatore-e-un-gruppo-di-continuita-per-mio-marito-malato-di-sla/?fbclid=IwAR1tsi1i0yrURLXUU0qE4FwcSvdDFBnb0rcve-tTbxKayzuRzC8p6sHx5Uk “Ho lottato per avere il servizio e ora lotto affinché venga ritirato da casa dei miei genitori per donarlo a chi serve”. Il papà di Barbara Moi è deceduto a febbraio, da allora tante le segnalazioni da parte della figlia agli enti preposti per ritirare il prezioso supporto, un salvavita in caso di assenza di energia elettrica. Occorre il tecnico specializzato per la rimozione, una burocrazia che non corre come le necessità dei malati. “Ecco siamo alle solite, mio padre è morto quasi 8 mesi fa a causa della SLA, a casa ho ancora il gruppo di continuità nessuno viene a prenderlo dopo tantissime segnalazioni, ho fatto la richiesta alla Asl dopo una settimana dalla morte di mio padre”. Barbara sa bene ciò che Patrizia sta vivendo, per lei e per tutte le altre famiglie continua la sua battaglia.