San Sperate, Cuncambias vista con gli occhi del sindaco Enrico Collu

L’edizione 2016 “Cuncambias” si chiude con un ennesimo risultato prestigioso per la comunità speratina


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Da questa parte della Sardegna, piccole riflessioni su un’altra iniziativa che va in archivio con orgogliosi risultati. E il sindaco Enrico Collu, in una nota a conclusione dell’evento 2016, ci tiene a siglare un altro bel risultato per la comunità di San Sperate: “Dal 2004 Antas Teatro, coinvolgendo varie associazioni e il rione di San Giovanni, organizza nel nostro paese il Festival di cultura popolare conosciuto come “Cuncambias”. Siamo nel 2016 e la manifestazione è più viva che mai e, in un periodo di difficoltà economica generale dove le iniziative culturali sono tra le prime a venire colpite, solo questa sarebbe di per se già una ”notiziona”. I popoli di antiche civiltà nel mediterraneo riuscirono a instaurare tra loro anche complesse e variegate forme di commercio pur non avendo una moneta. Ho letto, da testi storici, che anche quando iniziarono a coniarle, le prime monete furono usate da alcuni solo per determinati “affari”. I Cartaginesi per esempio iniziarono a coniare la moneta per pagare le truppe mercenarie lasciando ancora allo scambio il ruolo più importante nel commercio. Forse scrivo una sciocchezza: la moneta iniziò a diventare importante anche dal punto di vista commerciale quando gli scambi arrivarono ad essere tra popoli molto distanti . Le merci non potevano più resistere per lunghi viaggi o arrivare allo scambio con una quantità troppo esosa, con il rischio di perderla, o troppa esigua e quindi con poco “potere” di scambio. Praticamente con la primordiale “globalizzazione” nacque, o prese maggiore forza, la moneta. Probabilmente con essa nacquero la maggior parte dei nostri guai attuali. 

Son sciocchezze che a volte girano per il mio cervello, trovando tanto spazio vuoto, però considerato che nella variante di sardo campidanese della lingua sarda Cuncambias significa “baratto – scambio”, mi piace pensare che questo sia uno dei “segreti” della sua longevità: il ritorno alla saggezza antica. Quello di quest’anno è stato uno dei festival più belli di sempre, ho ricordo anche di altri molto partecipati e significativi, ma… se considero che questo è stato realizzato senza avere a disposizione le risorse, la moneta sonante, dei tempi passati viene da sbilanciarmi, anzi, mi sbilancio: questo è stato il più bello. Non si arriva a caso, o per fortuna, ad ottenere certi risultati. La prematura scomparsa del Maestro Pinuccio Sciola ha contribuito di certo a renderlo speciale ed emotivamente coinvolgente, anche se, come osservava Giacomo Casti, poteva accadere il contrario considerando il vuoto incolmabile lasciato dal maestro. Il successo va individuato proprio nello scambio culturale che la compagnia teatrale, e i suoi collaboratori, hanno saputo attuare in tutti questi anni. Nello scambio si dà e si riceve, quando si riceve molto vuol dire che molto si è dato. 

LA MANIFESTAZIONE. Cuncambias per quanto mi riguarda – prosegue il primo cittadino speratino, Enrico Collu – ma lo dicono i fatti, è oggi una delle più importanti, innovative e interessanti manifestazioni culturali presenti nel panorama culturale sardo. L’ho ribadito più volte, negli incontri con l’assessorato Regionale, citando ad esempio anche il festival come esempio nobile, evidenziando la peculiarità culturale del nostro territorio da tenere in grande considerazione sopratutto in un momento così importante di riforma degli enti locali. La vocazione culturale del nostro paese è ormai manifesta e consolidata negli anni, la sua importanza, e permettetemi di dire influenza, sotto questo aspetto non ha uguali (escludendo il capoluogo) nell’area metropolitana o nella provincia del sud dove attualmente ci “dovremmo” trovare. Questa vocazione (rappresentata dall’eredità di Pinuccio ma anche dal festival, da tutti i nostri artisti, associazioni e dagli abili artigiani che possediamo) va sostenuta dall’amministrazione Comunale per essere valorizzata, tutelata, riconosciuta dalla Regione Sardegna e opportunamente inquadrata in un ambito territoriale consono. Un sentito GRAZIE da parte dell’amministrazione Comunale, e da tutto il paese che rappresento, per l’impegno fino ad oggi profuso per chi ha quest’anno, ma anche nelle edizioni passate, realizzato con passione e sacrifico un evento così significativo oltre che per la dedizione e l’attaccamento dimostrato alla nostra comunità. 

DODICI ANNI DI SUCCESSI. Il Festival di Cuncambias, nasce nell’estate del 2004 per ricordare la persona di Alfonso “Anselmo” Spiga, drammaturgo, uomo di cultura e amico come pochi altri. La parola Cuncambias, nella variante campidanese della lingua sarda significa “baratto, scambio”, e la manifestazione ha fatto del suo significato letterale la sua filosofia. Cuncambias è un un progetto/Festival laboratoriale e gioioso, capace di affrontare il presente con le armi della cultura e della socialità, fatto di elementi di teatro, musica, letteratura, incontri, mostre, cultura del cibo e buone pratiche messi insieme a produrre qualcosa in più della somma degli ingredienti, ovvero una pietanza capace di stimolare gli appetiti intellettuali più esigenti e allo stesso tempo di “sfamare” in modo diretto e popolare i palati dei tanti che, da un prodotto culturale, pretendono soprattutto immediatezza e spunti collettivi. Il Festival si svolge a San Sperate, in Sardegna, nell’ultima settimana del mese di luglio e, proprio in virtù della sua anima popolare, coinvolge l’intero rione storico di San Giovanni che si trasforma in spazio scenico allestito e abbellito con installazioni scenografiche permanenti che arricchiscono il suo tessuto urbano. La suggestione dei vicoli, delle piazze e delle lollas del rione del resto, garantiscono quella atmosfera e quella convivialità tra artisti e spettatori che è una delle caratteristiche di Cuncambias: inutile dire come questo possa accadere solo grazie alla disponibilità e al senso civico degli abitanti, oltre che alla capacità degli organizzatori di renderli partecipi attori degli avvenimenti. 

FACEBOOK: https://www.facebook.com/cuncambiasfestival/

 


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