San Nicolò d’Arcidano, un traffico illecito di rifiuti nelle campagne va a giudizio

Due fratelli di origine rom sono accusati di aver condotto una lunga attività di raccolta e stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi in un terreno nelle campagne di San Nicolò d’Arcidano


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Venerdi 8 novembre 2019 si apre il dibattimento penale davanti al Tribunale di Oristano avverso V. M. e A. M., fratelli di origine rom che a vario titolo sono accusati di aver condotto una lunga attività di raccolta e stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi in un terreno nelle campagne di San Nicolò d’Arcidano.

L’attività di raccolta e stoccaggio di rifiuti riguardava parti di veicoli in disuso, batterie al piombo, apparecchiature elettriche ed elettroniche olii minerali esausti, imballaggi di plastica, veicoli fuori uso, rifiuti ferrosi, ecc., condotta per lungo tempo fino al 16 maggio 2018, quando l’area in località Ponti e Sa Murta – parte di proprietà statale e parte di proprietà regionale – veniva posta sotto sequestro insieme al mezzo utilizzato per l’attività illecita di raccolta dei rifiuti, mezzo risultato addirittura proveniente da un furto ai danni di un’impresa.

Le contestazioni sono relative alle violazioni di cui agli artt. 256, comma 1°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i. (attività di gestione dei rifiuti non autorizzata), 13 del decreto legislativo n. 209/2003 (attività di gestione di veicoli fuori uso e loro parti senza autorizzazione), 648 cod. pen. (ricettazione).

In apertura del dibattimento viene presentata istanza di costituzione di parte civile dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, grazie all’ operato dell’avv. Susanna Deiana, del Foro di Cagliari.

 

Foto d’archivio


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