Altro che valorizzare i vecchi fabbricati e compendi militari, si preferisce lasciarli abbandonati, sporchi, alla mercé di chiunque. Stanno “meglio” quelli all’interno del Parco di Molentargius, almeno la dentro se si entra per vederli da vicino non si rischia di pungersi. Che dire se ci si sposta dall’altra parte della città, un tappeto di siringhe sporche di sangue, ce ne sono dappertutto, dentro e fuori gli ex fortini militari, lungo il perimetro del muro di cinta del seminario arcivescovile, spalle a via Cadello. Uno squallido e triste scenario di quotidianità, dinnanzi alle case di via Koch. L’andirivieni tra via Piovella, Colle San Michele e via Serpieri, è impressionante, come raccontano i residenti della zona, tanto da aver paura di uscire di casa o di passare nelle vicinanze.
IL DEGRADO A CIELO APERTO. Proprio così, tutti sanno e nessuno interviene: l’aver predisposto alcuni servizi di piantonamento e presidio delle forze dell’ordine tra via Serbariu e tra i giardinetti malconci di via Ubaldo Da Paganello, piazza Scornigiani e Betto Alliata, ha soltanto fatto spostare i tossici da una zona ad un’altra, tanto che per bucarsi e farsi di eroina i tossicodipendenti si spostano soltanto di qualche centinaia di metri. Accade ogni giorno, mattina e sera, senza sosta: le telecamere del Tg Web di Cagliari Online vi mostrano come i vecchi fortini militari (che un tempo servivano per presidiare la zona del Castello di San Michele e la base militare sotterranea), sono stati trasformati in luogo di degrado e di porcherie, tra escrementi, aghi sporchi e rifiuti.
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