San Michele, i tossici continuano a bucarsi in pubblico

Impressionanti e quotidiane ormai le scene comuni dei drogati che tengono in ostaggio i residenti: “Quì nessuno interviene, fin tanto che qualcuno la finirà in ospedale”.


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Non pare abbiano sortito l’effetto sperato gli appelli, le segnalazioni, gli esposti alle Istituzioni di altrettanti cittadini infuriati che abitano a San Michele, sulla questione dei tossici e degrado. Le decine di giovani (uomini e donne) che si bucano in strada, sui marciapiedi, nelle piazzette o negli angoli nascosti dei palazzi “Ge.scal”, non costituiscono comunque allarme sociale. Forse, fin tanto che nessuno viene aggredito o rapinato, tutto fila liscio: non importa se però occorre stare attenti a dove si cammina per le centinaia di siringhe sporche di sangue abbandonate ovunque. E che dire poi se gli automobilisti ci inviano le foto scattate con i loro cellulari, fermi al semaforo; accade sempre più spesso in via Cornalias, in quel pezzetto di pseudo-piazzetta con qualche panchina accanto all’edicola, angolo via Quirra, crocevia quotidiano degli eroinomani. E che dire se bambini, mamme o residenti devono assistere impotenti: qui si usa ormai prepararsi la dose, “spararsela” in vena e poi andare via. Questo accade sistematicamente, ma siamo a San Michele e forse è anche vero che la gente è “buona” e fa spallucce: «Perché non andate a vedere a S.Elia – dice un anziano della zona di via Cinquini – stia sicuro che la gente non li vuole i tossici sotto casa e li mandano via di malo modo, qui più che alzare la voce non fanno. E’ gente anziana ed hanno paura. I politici?, certo – sorride una donna sulla cinquantina – vedrete ad inizio anno come inizieranno a venire a chiederci i voti, ma la verità è che di questo quartiere poco importa, da sempre, occorre sempre alzare la voce e fare casino per farci ascoltare, far pulire e non solo». 

VIA SERPIERI. Due ambulanze e due equipaggi della Squadra Volante della Questura: i lampeggianti di colore blù si scorgono da lontano, da via Serbariu, accanto all’asilo preso di mira spesso e volentieri per altrettanti furti. Spesso accade che qualche tossico si senta male: la centrale operativa del 118 (allertata proprio da qualche abitante o dagli stessi “compagni di siringa”) arriva sul posto: quasi sempre è overdose ed in casi come questi a volte ci sono in appoggio anche polizia o carabinieri. La situazione non cambia, siamo all’interno del quadrilatero del “buco”, in questa strada chiusa che è incastonata accanto al muro di cinta del seminario arcivescovile; l’andirivieni dei tossicodipendenti è impressionante. Per ora è tutto o quasi. Da San Michele gli argomenti sono spesso ripetitivi ma sono scene a cui nessuno vorrebbe assistere. Continuate a segnalarci situazioni assurde come queste al 342/0428755 (WhatsApp) in diretta con la nostra Redazione. (Alessandro Congia Castedduonline.it)


In questo articolo: