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Porte aperte al San Giovanni di Dio per il 14 e 15 maggio per Monumenti Aperti e con un documentario si rivivranno le vicende di coloro che si salvarono dai bombardamenti de 1943
Sarà un’edizione speciale per il San Giovanni di Dio quella di quest’anno per Monumenti Aperti, dopo il successo dell’anno scorso con oltre 15 mila persone che hanno visitato i sotterranei nei quali tanti cagliaritani si rifugiarono salvandosi dai terribili bombardamenti del 1943 che distrussero praticamente Cagliari.
Il programma della manifestazione è stato presentato oggi nella facoltà di studi umanistici dell’Università dal commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Giorgio Sorrentino, dal rettore dell’Università di Cagliari Maria del Zompo e dal presidente dell’associazione Imago Mundi Fabrizio Murgia.
Proprio in quei sotterranei del san Giovanni di Dio è stato girato un documentario dal titolo “quello che c’era” che sarà la novità di questa edizione di Monumenti Aperti nella quale per la prima volta l’ospedale viene adottato dagli studenti che diventano per due giorni i veri protagonisti di quel monumento.
Il documentario è il risultato dal lavoro dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari e del corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari e degli studenti del gruppo C-nema coordinati dal regista Marco Antonio Pani.
Due testimoni, Mario Seguro (88 anni) e Mariano Frongia (77 anni), raccontano la loro storia da sopravissuti proprio grazie ai rifugi sotterranei del San Giovanni di Dio. I loro racconti fanno rivivere le tragiche giornate del 1943 quando Cagliari fu completamente rasa al suolo dai bombardamenti alleati rievocando una storia tragica che deve essere però ricordata dalle nuove generazioni.
Per la prima volta quest’anno, quindi, come ha spiegato il commissario straordinario dell’Aou, Giorgio Sorrentino, sono gli studenti che diventano “padroni” dell’ospedale. I ragazzi di due scuole medie (via Piceno-istituto comprensivo Santa Caterina di Cagliari e Rosas-Istituto comprensivo n. 2 di Quartu) faranno da ciceroni e illustreranno ai visitatori le bellezze del San Giovanni e dei suoi sotterranei. Una grande novità che assieme al progetto di alternanza scuola-lavoro elaborato con Imago Mundi, ha proprio l’obiettivo di valorizzare il Civile. “Non è un caso, spiega Sorrentino “che il nostro slogan di quest’anno sia: -San Giovanni di Dio, il Monumento della Salute -. Perché è qui, nell’ospedale più antico della città, che i cagliaritani hanno trovato e continuano a trovare un punto di riferimento.”.