San Bartolomeo, magia nera: trovata una “mazzina” in un sotterraneo

L’inquietante scoperta fatta dagli esploratori di “Sardegna Sotterranea”, nei cunicoli tra il Forte di S. Ignazio e le gallerie di San Bartolomeo, strane frequentazioni di persone che effettuano riti e malefici


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“Sa Mazzina”, tradotto dal dialetto la maledizione, rito malefico contro qualcuno, magia nera o scherzo di cattivo gusto? Sarà un caso, ma quel che appare chiaro è la scoperta di una cassetta dal contenuto inquietante, almeno per ora. Qualche giorno fa, un gruppo di escursionisti del team esplorativo di Sardegna Sotterranea stava effettuando una escursione nel Colle di San Bartolomeo. Gli ambientalisti, tra il forte di Sant’Ignazio e il vecchio borgo di Sant’Elia, hanno notato  una misteriosa valigetta. Nascosta nei pressi di un sotterraneo, di plastica dura, chiusa con un lucchetto che reca la scritta Roma. Una volta aperta, la casetta ha svelato il suo inaspettato contenuto: due oggetti misteriosi composti da un osso e da un involucro di carta da pane. “L’osso – a detta di un medico dell’associazione – è umano, parrebbe un omero, molto vecchio come stato di usura ma dalle dimensioni sembrerebbe di un bimbo o un ragazzino”. Invece la carta, macchiata di rosso, avvolgeva un mazzetto di chiodi, anch’essi arrugginiti. 

TESTIMONI BASITI. Quanto state apprendendo è accaduto sul serio; al ritrovamento hanno assistito tantissimi testimoni. Lo attesta anche questa foto di gruppo scattata a fine giro. Ovviamente nessuno si è preoccupato più di tanto, mostrando comunque un po’ di sana curiosità. Il contenitore è simile a quelli usati per andare a pesca e, in questo caso, presentava le “cerniere” chiuse con due semplici pezzetti di fil di ferro, peraltro  arrugginiti. Sembrerebbe di vecchia fattura, forse risale a 25 anni fa: presentava anche delle abrasioni e le sue plastiche cotte da una lunga esposizione al sole. Chiodi per fattucchierie? Chi e perché ha nascosto sottoterra una simile cassetta? A detta di molti, certe cose nascoste in luoghi sotterranei come le grotte, potrebbero esser state concepite come fatture, forse roba da messe nere. Comunque per gli esperti,magia nera. 

I PRECEDENTI. Non è la prima volta che ciò accade a Cagliari dove i sotterranei – fa notare Marcello Polastri – al di là delle visite di appassionati che si battono per la divulgazione culturale e la salvaguardia, ricevono le incursioni di gente senza scrupoli che vi abbandona rifiuti o imbratta le pareti di candida roccia con scritte blasfeme. Sarà un caso ma, ad esempio, una delle gallerie sotterranee locali, a pochi metri di distanza dal luogo del ritrovamento della cassetta, è stato imbrattato con scritte di matrice settaria. Oppure da qualche buontempone che – così facendo – in modo a dir poco sciocco, arreca un danno alla bellezza del nostro patrimonio storico-culturale e ambientale. In Sardegna si usa dire: Is mazzinasa cunmenti is frastimmusu, torranta sempri de aundi bessinti! Che tradotto significa: le fattucchierie e le maledizioni ritornano dove sono uscite!