Sale la protesta in piazza San Michele: “Buttate giù quel muro”

Continua la lotta del comitato San Michele e dintorni contro i muraglioni costruiti in piazza San Michele: “Subito un incontro col Comune per trovare una soluzione”


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Oltre mille firme e striscioni per dire no ai muraglioni costruiti nella nuova piazza San Michele. La protesta va avanti da giorni: ambulanti, religiosi, residenti ma anche abitanti dell’hinterland contestano il doppio muro in cemento armato realizzato davanti alla chiesa della Medaglia Miracolosa, come previsto nel progetto approvato dalla Giunta Zedda. “Un muro enorme che non si addice alla tipologia architettonica della chiesa – spiega Claudio Mudu, rappresentante del comitato San Michele e dintorni – e che crea una sorta di recinto sia per i parrocchiani che per chi frequenta la piazza. Stupisce che nessuno ci abbia mai convocato per discutere del progetto, neanche ora che abbiamo manifestato la nostra contrarietà. Ma noi continueremo la protesta, e dopo aver raccolto oltre mille firme chiediamo al Comune un incontro per trovare una soluzione: non vogliamo uno stop dei lavori, ma solo che quel doppio muro venga demolito o comunque ridimensionato. Così è un pugno nell’occhio”.

E il caso diventa politico, tra interrogazioni e ordini del giorno in Consiglio comunale. Nei giorni scorsi a chiedere chiarimenti in Aula sono stati due consiglieri di maggioranza, Giovanni Dore, Sardegna Pulita, e Maurizio Chessa, Pd. “Si tratta di un muro molto imponente – aveva sottolineato Dore –  Si potrebbe ridimensionare per renderlo meno impattante”. “Non è un muro ma una quinta – aveva precisato l’assessore ai Lavori pubblici, Luisa Anna Marras, in Consiglio – e non rappresenta una barriera, ma anzi metterà in connessione la chiesa con la piazza, oltre a valorizzare la statua di Padre Abbo. In ogni caso il progetto è stato condiviso da tutti, residenti e parroco compresi, passo per passo”.  

A chiedere lo stop al cantiere è anche Edoardo Tocco, consigliere comunale e regionale di Forza Italia, che sul caso ha presentato un’interrogazione. “ Si prenda atto che l’intervento – spiega Tocco – non è stato accettato dai residenti. E’ un muraglione che di fatto blinda la chiesa, creando una divisione tra una struttura che dovrebbe accogliere i fedeli. E’ necessario modificarlo o eliminarlo. Si tratta di un’opera davvero ridicola che appare come uno scempio per la chiesa e la piazza circostante, deturpando un sito che dovrebbe essere valorizzato”. Contrario anche il nuovo gruppo politico Cagliari Città Capitale che, con un comunicato, chiede al sindaco Zedda di “modificare il progetto, facendo demolire la parte di muro già costruita e adeguandosi alle richieste popolari. Non ci vuole molto: l’inevitabile incremento di spesa in questa fase sarebbe sostenibile e comunque giustificato”. Martedì prossimo l’ennesimo ordine del giorno presentato dall’opposizione insieme al consigliere di centrosinistra Giorgio Cugusi, mentre sotto il Comune è prevista una manifestazione del comitato di residenti.


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