Rufus, il bellissimo gatto picchiato a Villasor: “Oggi è uno di casa”

Le belle storie raccontate a Cagliari Online, Giusy Matta una ragazza che abita a Villasor si prende cura di un enorme micio europeo, picchiato chissà da quale persona senza scrupoli. Oggi il felino ha una malformazione al musetto ma è stato accolto con altri trovatelli da una famiglia di buon cuore. Guardate il VIDEO


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La storia commovente di un gatto europeo picchiato senza motivo, con cattiveria, accolto poi con amore da una ragazza che in casa ha con se anche altre sfortunate bestiole che ora stanno bene e convivono insieme: “Rufus, lui si chiama così – esordisce la giovane Giusy Matta, di Villasor – perché ha proprio la faccia di uno che porta quel nome, è apparso circa due anni fa dai tetti delle case adiacenti alla mia. L’ho notato subito, dalle scale di casa mia, perché quando si avvicina a noi si “annuncia”, ossia miagola affinché tu possa notarlo”. 
 
RUFUS, L’AGGREGATO. Il micio europeo nel suo vagabondare senza una meta, sceglie una famiglia che lo accoglie come un ospite: “Non so perché ci abbia scelti, forse perché ha notato altri 5 “amici” , 5 gatti e Billo, il cane, forse si sentiva solo e ha notato che da noi c era una buona compagnia – prosegue la ragazza – fatto sta che per il primo anno, senza nessuna diffidenza (tipico dei gatti), senza nessuna difficoltà, lui giorno dopo giorno, si presentava a casa. Lo chiamavo “l’aggregato”, era sempre qua con noi. Ovviamente, ha iniziato a mangiare con tutti gli altri, a condividere le ceste per i riposini. Ma restava, sempre, l’ospite, gradito, ma ospite”.
 
LA SCOMPARSA. Rufus scompare e non si fa più vivo per un po’: “A dicembre è mancato un po’ di giorni – aggiunge Giusy Matta – probabilmente perché c era qualche gatta in calore. Un giorno, mentre pulivo in camera, sento il suo annuncio, il suo “miao” inconfondibile. Era lui. Non l’ho guardato, l’ho solo seguito con la coda dell’occhio. Non è andato nella sua cesta, come sempre. È entrato nella mia camera, dove stavo io e si è accasciato ai miei piedi.  Ciao, Rufus! Ben rientrato”. L’ho preso in braccio. E ho notato la sua bocca. Aperta in odo innaturale, storta, sanguinante e senza denti.  Era gonfio, ho subito chiamato la mia amica veterinaria, le ho spiegato la situazione.  Ovviamente, ahimè, Rufus era ridotto così per una botta presa  probabilmente con un bastone. La mia amica mi ha consigliato di correre da un veterinario, nel frattempo ho cercato di soccorrerlo, per quanto mi è stato possibile. Gli ho dato un paté che, con tanta difficoltà, è riuscito a mangiare”.
 
UN GATTO INVALIDO MA ADORABILE. “Per un mese intero, Rufus è rimasto in casa. Si è fatto curare – dice la giovane di Villasor – ha preso gli antibiotici senza mai “spazientirsi”. La botta che ha preso non ha avuto gravi conseguenze, ma purtroppo, il ricordo di quella brutta esperienza, è che lui non può più chiudere la bocca e ha sempre la linguetta di fuori. Si è ristabilito completamente. Il suo miagolio è sempre lo stesso. L’unica cosa: è diventato più poltrone, più mangione, più viziato e…più presente in casa. Certo, sui tetti ci va ancora, ama prendere il sole, ma ad un certo orario rientra a casa, assieme a tutti gli altri. Naturalmente, Rufus non è più “l’aggregato”. Rufus è uno di casa. Uno dei  miei  piccoli amici – dice Giusy – a settembre lo farò sterilizzare, onde evitare che rivada alla ricerca di gattine e che inciampi nel percorso di qualche bestia bipede. A chi lo ha ridotto così, non dico nulla. Esprimo solo pena nei suoi confronti: non ama gli animali, non sa cosa si perde. Probabilmente non lo saprà mai. La sua è davvero una vita vuota, quella di Rufus non più”.
 
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