Rossoblù nel mirino di una holding Usa, la Citic conferma: “Vogliamo acquistare il Cagliari”

La holding americana conferma l’interesse per l’acquisto della società di via Mameli. Giulini fino ad oggi ha espresso la disponibilità alla cessione di quote per l’investimento di capitali


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La Citic, la holding con sede negli Usa conferma la volontà di acquistare la società rossoblù. Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi sull’esistenza di un’offerta per l’acquisizione della società, il Cagliari aveva smentito la trattativa con un comunicato stampa in cui parlava di “rilevanti perplessità” sull’approccio adottato e sul profilo societario.

La Citic si difende e, come riporta il quotidiano l’Unione Sarda oggi in edicola, ricorda di aver spedito una lettera alla società rossoblù con la quale ha mostrato interesse  “non vincolante all’acquisto della totalità delle azioni del Cagliari Calcio” e “Non intende commentare notizie e informazioni ritenute fuorvianti e frutto di indagini di alcune testate giornalistiche evidentemente parziali e, in larga parte, superficiali e non documentate e perciò stesso passibili di essere facilmente smentite. Non comprende altresì censure, implicite ed esplicite, ad un comportamento da sempre improntato a correttezza e trasparenza così come la procedura standard adottata come primo step operativo per l’instaurazione di una trattativa complessa ma da tenere su binari di reciproco rispetto”.

Nei prossimi giorni si scoprirà se la trattativa dovesse andare avanti con un inco0ntro tra le parti e un’offerta economica messa sul piatto

Giulini, aveva dichiarato in occasione della presentazione di Costim (la società partener per la realizzazione del nuovo stadio) di voler aprire le porte a un investitore che arriva e si mette a fianco della proprietà per supportarla a livello economico. Una soluzione simile a quella adottata dall’Atalanta. Grazie ai nuovi capitali il Cagliari potrebbe ingrandirsi, accelerare sullo stadio e rinforzare la rosa acquistando qualche calciatore di alto livello.

L’investitore potrebbe poi, nel giro di 6 anni, riuscire a rivendere la partecipazione societaria realizzando un importante margine di guadagno e facendo fruttare l’investimento. Questo è il lavoro che fanno i fondi Usa che stanno operando in Italia e Giulini vedrebbe di buon occhio una soluzione del genere. Per i rossoblù sarebbe una manna dal cielo dopo i due anni di pandemia che hanno azzerato i ricavi e fatto lievitare i costi di costruzione dello stadio a causa dell’aumento dei prezzi dei materiali (il 30 %) e il disastro della B.


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