Escalation di violenza a Cagliari. Tra l’episodio del rider aggredito e picchiato in piazza Yenne durante i festeggiamenti per l’Italia alle botte tra due ragazzine alla Marina e il diciottenne aggredito dal branco in via Garibaldi sono passati, esattamente, quindici giorni. Ieri, appunto, gli ultimi due episodi, avvenuti davanti agli occhi di tante persone. I carabinieri hanno identificato e denunciato un minorenne, armato di coltello e con la droga in tasca: è lui uno degli aggressori del ragazzo scappato, poi, in un bar di Villanova. E la domanda che in tanti si fanno, in città, è una: ma dove sono i controlli? “Ci sono. Quando c’è molta gente in giro è più facile che succeda qualche guaio. Il fatto stesso che il sedicenne sia stato denunciato dalle Forze dell’ordine intervenute vuol dire che, appunto, i controlli ci sono. Non possiamo essere ovunque in ogni momento”, dice il sindaco Paolo Truzzu, “ma comunque intensificheremo i controlli soprattutto nei weekend, per garantire la serenità di tutti. È importante che le persone sappiano che, se si lasciano andare a certi comportamenti, possono essere individuate”.
“Lancio, anzi, rilancio un appello alle famiglie. Molto spesso questi episodi capitano perchè c’è l’assenza dei genitori, non c’è dubbio”, afferma il sindaco. “È importante sapere cosa fanno i nostri figli e bisogna dargli la possibilità di divertirsi e affrontare le esperienze della vita, senza essere troppo assillanti ma non consentendo che possano fare tutto. Spero che ognuno di noi si interroghi, mia figlia non esce in giro alle tre di notte, e quando è capitato sapevo dove si trovava e con chi era. Va instaurato davvero un dialogo tra genitori e figli, solo così certi problemi si possono evitare. Se un genitore se ne frega o è abituato ad insegnare determinate cose al figlio o alla figlia, allora è probabile che il giovane avrà certi comportamenti”. Che, appunto, rischiano anche di sfociare in fatti di violenza, come quelli avvenuti nel capoluogo sardo nel giro delle ultime due settimane.