Non ha la forza di vedere quel video per intero: “Appena sento le prime voci mi metto a piangere, è una reazione automatica”. Chi parla è la mamma di una delle due giovanissime che si sono azzuffate, nel parco Marcis di Sestu, infogate da altri minorenni. Erano in una ventina, in quei terribili momenti ripresi con uno smartphone, con il video finito prima su WhatsApp e, poi, reso pubblico dalla consigliera comunale Valentina Collu. Un 14enne è stato denunciato per istigazione a delinquere dalla procura per i minorenni di Cagliari, gli altri baby protagonisti segnalati alla procuratrice minorile Anna Cau e ai servizi sociali del Comune. La madre della minorenne, che deve ancora compiere dodici anni, lo dice in premessa: “Non denuncerò nessuno. Tutti quei bambini hanno avuto un atteggiamento sbagliato, ho già messo mia figlia in punizione. La cosa sbagliata, per me, è stata l’avere pubblicato il video in rete, è stato visto in tutta Italia”. Resta il fatto, però, di un mancato controllo da parte di un genitore nei confronti del figlio minorenne: “La mia bambina, sino a due mesi fa, usciva con la babysitter e con la nonna. Avevo provato a darle fiducia, facendola andare per un paio d’ore al parco, ho sbagliato. Di sicuro non si è infilata in nessun giro pericoloso, si tratta di ragazzini che vanno nei parchi, lei si è picchiata con un’amica per fare la toga”, sostiene la madre, residente a Sinnai da tanti anni. “Mia figlia è terrorizzata, sta ricevendo critiche dagli altri bambini perchè in paese si è subito capito di chi si trattasse. Io, invece, sono spaventata”.
“Mi aveva detto che aveva litigato con un’amica e che, poi, avevano fatto pace. Sicuramente non andrà più al parco, non potevo certo immaginare che potesse accadere un fatto simile”. Cioè, botte e schiaffi con un branco di minorenni che incitano, lei e l’amica, a pestarsi sempre di più, anche dietro la promessa di denaro. “Non si sono fatte male e, ripeto, ha sbagliato anche mia figlia. Il mio avvocato sta cercando di bloccare la diffusione del video, è finito pure sulla Rai. Proteggerò mia figlia ancora di più, ma non avrà la libertà che stavo provando a concederle”. Niente da rimproverarsi, come madre? Sì, ma non totalmente: “Ho parlato con la consigliera che ha diffuso il video sui social, le ho ricordato che è proprio il Comune che può e deve garantire più controlli e sicurezza nelle strade e nelle piazze. È ciò che voglio e che chiedo”. Più sicurezza garantita dalle istituzioni, “i nostri figli non possono certo non uscire più di casa”.