“Riportare le salme ai nostri paesi costa troppo, Cagliari ha bisogno di un cimitero per musulmani”

Hossain Shahadat a 38 anni e da cinque vive nel capoluogo sardo: “Frequento lo spazio di preghiera di via XX Settembre, non va bene che non ci sia un cimitero per noi muslims. Mia moglie vive ancora in Bangladesh, spero di poterla far arrivare qui al più presto”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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Il concetto è tanto semplice quanto scontato: “Non c’è un cimitero per noi muslims e quando uno di noi muore riportarlo sino al suo paese d’origine costa troppo, non va bene”. A dirlo è Hossain Shahadat: trentotto anni, da cinque vive a Cagliari, e lavora in uno dei tanti negozietti della Marina: “All’inizio mi sono occupato di bigiotteria”, spiega. Sua moglie è ancora in Bangladesh, “vive lì ma spero di portarla qui al più presto”. È periodo di Ramadan anche per lui, “un momento molto importante, frequento la nuova moschea di via XX Settembre”. Sul tema della necessità di individuare un’area dove seppellire i defunti di fede musulmana, Hossain è netto: “Realizzare un cimitero nostro è molto importante”. Confessa di essere letteralmente innamorato di Cagliari, del suo essere una città accogliente e tollerante, il 38enne.

“Tutte le persone che ho incontrato qui sono sempre state oneste e brave”. E quindi, appare scontato il fortissimo desiderio di continuare a vivere nel capoluogo dell’Isola al centro del Mediterraneo. E, un giorno, quando sarà, poter riposare in pace nella città che, per i prossimi decenni, sarà anche casa sua.


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