Riparte la guerra degli autotrasportatori sardi contro la benzina alle stelle: “Dal 27 giugno stop totale”

Blocchi alle merci in entrata e uscita dalla Sardegna, i camion torneranno nei porti e, stavolta, anche negli aeroporti: “Non riusciamo più a lavorare, siamo obbligati a bloccare l’Isola. Stanno arrivando tanti turisti, se il Governo non ci ascolta ora non lo farà mai più”


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“La Asr, autotrasportatori sardi riuniti, dichiara lo stato di fermo delle merci da e per la Sardegna, dal 27 giugno, coinvolgendo tutte le categorie”. Un comunicato brevissimo ma dall’impatto massimo, quello diramato dall’associazione spontanea che raccoglie circa 200 autotrasportatori di tutta l’Isola. Che tornano alla guerra contro la benzina alle stelle, e confermano la volontà di protestare, ad oltranza, dall’inizio dell’estate. Lo avevano anticipato qualche giorno fa, venerdì una delegazione di una decina di lavoratori è attesa in questura: “Andremo per firmare tutte le carte che confermeranno il nostro sciopero e protesta a partire dall’ultimo lunedì di giugno”, spiega Yuri Carta, autotrasportatore di Barrali, tra i principali esponenti dell’associazione. “Bloccheremo la Sardegna, nei porti e stavolta anche negli aeroporti e in tutti gli scali industriali, perchè vogliamo creare disagi”, afferma. “Non riusciamo più a lavorare, siamo obbligati a bloccare l’Isola. Ci saranno anche i turisti, se il Governo non ci ascolta ora non lo farà mai più. E protesteremo senza nessun limite, a oltranza”.
Dopo i sei giorni di protesta di marzo, il miraggio della benzina a un euro e cinquanta centesimi al litro è rimasta tale. E il taglio delle accise, a detta degli autotrasportatori, è stato “inutile”. I motori dei camion sono già roventi, ed è già chiaro che i lavoratori sono pronti a cercare la sponda e stringere accordi, in tempi rapidi, anche con altre categorie, come i lavoratori delle campagne e, probabilmente, i pastori: “Intanto, la nostra associazione ha già duecento iscritti, e presto saremo in cinquecento”. Lo stop a tutti i trasporti di merci e prodotti, in piena estate, rischia di avere ripercussioni molto pesanti su tutta l’economia sarda.


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