
“Un passaggio storico? Sì, come Waterloo, ma senza Napoleone e con qualcuno convinto di esserlo”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta l’approvazione in commissione della riforma della rete sanitaria. “Procedono alla rovescia. Prima avrebbero dovuto approvare la rete dell’emergenza e urgenza e poi quella ospedaliera. E’ stupido chiudere o ridimensionare delle strutture e poi decidere i mezzi per raggiungere quelle più vicine. Inoltre vengono mortificati i territori, come ad esempio Alghero, Ozieri, l’Ogliastra, le zone interne, Isili etc. perché gli interventi non sono calibrati sulle esigenze e sulle specificità delle comunità ma sulla base di logiche ragionieristiche o di piccolo cabotaggio politico, solo per raccattare in Consiglio il voto favorevole di qualche consigliere di una maggioranza eterogenea e raccogliticcia. Ancora più scandaloso è appaltare un servizio di elisoccorso che costerà molto di più per coprire meno territorio. A questo proposito vorremmo capire, nel caso dovesse avvenire l’aggiudicazione definitiva del bando, dove siano i medici e gli infermieri da integrare. Non c’è uno straccio di atto della Giunta regionale per formare e inserire il personale: questo significa che l’anno prossimo potrebbero esserci i mezzi, ma non la risorse umane per integrare il servizio. L’assessore dica se pensa di andare lui a prestare soccorso o se insieme al presidente intende adottare i provvedimenti necessari anziché acchiappare mosche. Infine si continua a citare l’Agenzia dell’Emergenza e Urgenza e ad attribuire ad essa specifici compiti, ma nove mesi dopo il termine di legge ancora non è stato nominato il direttore. La salute dei sardi sarà affidata a un ente senza testa o la Giunta ha ingranato la retromarcia e quella che è stata presentata come una ‘bandiera’ di questa Legislatura è già stata ammainata?”
Netta contrarietà e ferma opposizione dei Rossomori alla proposta di Riordino della Rete Ospedaliera così come formulata dalla Giunta e licenziata dalla Commissione. Una proposta che il Consigliere Emilio Usula, componente della Commissione VI – Salute e politiche sociali, ha sempre giudicato regressiva e lesiva degli interessi dei cittadini e dei territori nonché degli stessi operatori sanitari.
“Una proposta di riordino che in sintonia e sincronia con l’Atto aziendale, di fatto determinerà un arretramento di servizi e di prestazioni sanitarie adeguati a rispondere al reale fabbisogno. A pagare il dazio saranno in particolare i territori già in sofferenza per il progressivo indebolimento delle strutture ospedaliere periferiche”.