Rifiuti, è guerra aperta tra i Sindaci del Cisa di Serramanna

Non si placano gli scontri tra i primi cittadini di Sanluri, Villasor, Nuraminis, Samatzai e di Samassi e Serramanna riguardo il caso “Cisa di Serramanna”, consorzio che si occupa della gestione dei rifiuti.


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Condanna da parte di tutti i sindaci consorziati al Cisa e del CdA contro le posizioni di quelli di Serramanna e Samassi, Sergio Murgia e Enrico Pusceddu, e querela da parte di Alberto Urpi, primo cittadino di Sanluri, al sindaco di Samassi. Non si placano gli scontri tra i primi cittadini di Sanluri, Villasor, Nuraminis, Samatzai e di Samassi e Serramanna riguardo il caso “Cisa di Serramanna”, consorzio che si occupa della gestione dei rifiuti. La disputa, accentuatasi con il possibile licenziamento di 7 operai, addetti alla lavorazione dei rifiuti, risolvibile con l’assorbimento del Cisa Service da parte del Consorzio Cisa e negato dai sindaci di Serramanna e Samassi, che non ritengono opportuna questa azione e hanno formalmente chiesto il commissariamento del Cisa Service, dopo un rimpallo di accuse mosse via social e a mezzo stampa, prendono posizione netta i sindaci di Nuraminis, Villasor, Samatzai e il CdA del Cisa con Alberto Urpi, primo cittadino di Sanluri, contro Sergio Murgia, sindaco di Serramanna, e Enrico Pusceddu, sindaco di Samassi.
“È una dura condanna amministrativa e politica firmata da 4 sindaci di 6 e da tutto il CdA – spiega Alberto Urpi – inoltre oggi io personalmente depositerò querela penale per diffamazione al sindaco di Samassi, chiedendo alla procura di indagare su quanto accadde al Cisa Service”.
Ieri è stata inviata risposta al Presidente della Regione Sardegna e a tutti gli enti in merito alla richiesta, da parte di Murgia e Pusceddu, di commissariamento del Cisa Service https://www.castedduonline.it/consorzio-cisa-i-sindaci-di-samassi-e-serramanna-chiedono-il-commissariamento/
Nella nota si legge: “Gli scriventi sentono necessariamente il compito di prospettare gli elementi tutti che comprovano l’assoluta infondatezza della richiesta. Gli argomenti esposti dai signori in detta nota, pur risultando fin da subito totalmente incongrui, non possono essere meramente sorvolati. Elemento da far rilevare è che, nonostante indetta nota si proponga l’istanza di commissariamento di un ente pubblico, e si richiamino vari documenti, è totalmente mancante, a corredo dell’istanza, una qualunque relazione tecnica o consulenza tecnico-giudirica. Spia evidente di come il contenuto della nota sia, in realtà, il frutto del personale pensiero dei signori Murgia e Pusceddu, fornita del benché minimo supporto e fondamento tecnico.
Inoltre i due i sindaci contestano l’elezione del dottor Urpi a presidente dell’assemblea Consortile del Cisa poiché egli sarebbe contemporaneamente sindaco di Sanluri, anche componente dell’assemblea dei soci di Villaservice SpA e anche Capo di Gabinetto dell’assessorato all’industria”.
Quindi, in qualità di presidente della assemblea dei sindaci, Urpi non ha alcun potere gestionale, affidato invece al CdA, di cui il sindaco di Sanluri non fa parte.
“Ebbene, la stessa norma statuaria citata nella nota prevede la decadenza per gli amministratori, i dipendenti con poteri di rappresentanza o di coordinamento di imprese esercenti attività concorrenti. Di certo, il dottor Urpi non è dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento di alcuna società concorrente del Cisa. Essere il sindaco di un comune socio di una SpA come è ben noto non attribuisce alcuna delega gestionale. Trattasi, d’altra parte, di normativa ben conosciuta da tutti i sindaci della Sardegna i cui i comuni sono soci di Abbanoa SpA e nonostante ciò partecipano serenamente alle assemblee delle varie Unioni dei Comuni e di tutti gli organi partecipanti. La posizione del dottor Urpi è pertanto chiaramente legittima”.
I sindaci affermano e comunicano a tutti gli enti che non esiste nessuna incompatibilità e che hanno sempre votato compatti e insieme.
“Per quanto riguarda, poi, alcune decisioni assembleari assunte con la presidenza dello stesso Urpi e contestate dal Comune di Samassi, ( https://www.castedduonline.it/rifiuti-guerra-a-distanza-tra-i-sindaci-del-cisa-di-serramanna-samassi-chiede-larrivo-di-un-commissario/ ) occorre segnalare una decisiva circostanza omessa dai signori nella loro nota.
Ciò detto si ritiene opportuno sgombrare immediatamente il campo dalla questione del commissariamento del quale risultano chiaramente insussistenti i necessari presupposti giuridici. Nonostante l’enormità della richiesta avanzata, i sindaci di Samassi e Serramanna non riescono ad enucleare alcun fatto che possa ascriversi, anche solo astrattamente, ad una delle fattispecie, legislativamente previste, che possano giustificare il ricorso al commissariamento. La richiesta di commissariamento è quindi null’altro che un tentativo di ottenere un provvedimento contrario alla volontà della maggioranza dei sindaci dei comuni consorziati per ragioni che agli altri sindaci risultano essere o scura”.
“Vi è senz’altro da segnalare – si legge ancora – una irregolarità amministrativa che, però, viene omessa dai colleghi sindaci di Serramanna e Samassi. Nell’ambito del consorzio Cisa l’unica anomalia amministrativa che può riscontrarsi è l’enorme debito del comune di Serramanna nei confronti del Cisa per i servizi da questo resi. Infatti il comune di Serramanna si è avvalso, nel corso degli anni, di innumerevoli servizi prestati dal consorzio Cisa e, nonostante ciò, ha sistematicamente omesso di pagarli. Siffatto risulta gravissimo, posto che il comune di Serramanna persiste nell’ omettere di pagare la quota di debito certificata dagli stessi responsabili finanziari del comune, che hanno quantificato, seppur solo parzialmente, il proprio debito in oltre 2 milioni di euro. Pertanto chiediamo di valutare i comportamenti discutibili, non comprensibili e certamente scorretti dei signori Murgia e Pusceddu sotto ogni profilo”.


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