Rifiuti a Cagliari, la rabbia di Ilaria a San Benedetto: “L’isola ecologica? una porcheria pazzesca”

Caos all’isola ecologica: “. Utenti confusi perché non capiscono che ogni famiglia ha un calendario diverso, chi si approfitta degli altri per buttare la propria spazzatura quando ci sono i bocchettoni aperti (in modo da saltare la fila), e chi si ostina ad aprire la propria sessione di smaltimento quando ancora l’utente precedente non ha concluso la sua…”


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L’isola ecologica? Una porcheria pazzesca!

Mi chiamo Ilaria e da tre anni vivo a Cagliari in zona San Benedetto. Sono da sempre abituata alla raccolta differenziata, ho quindi accolto con entusiasmo l’arrivo del cosiddetto Porta a Porta e delle Isole Ecologiche situate in via Pacinotti.
L’entusiasmo però è andato presto a farsi benedire.
La promessa era quella di uno strumento che rendesse la zona pulita e ordinata. Peccato che non abbia mai visto tanto schifo e caos da quando abito qui.
Spiego a chi osserva con comprensibile disgusto gli accumuli di spazzatura, il perché i rifiuti vengano abbandonati esternamente all’isola. La causa non è il menefreghismo o la maleducazione, bensì i continui malfunzionamenti che da settimane stanno esasperando i cittadini. Nonostante sia nuova di zecca e in funzione da soli tre mesi, presenta ripetutamente gli stessi problemi: i bocchettoni spesso non si aprono. A quel punto il cittadino cosa dovrebbe fare? Riportarsi la spazzatura indietro accumulando una discarica in casa sino alla settimana successiva, nella speranza che sia la volta buona? E se dopo aver buttato la spazzatura avesse in programma di andare a lavoro, dal medico o a fare compere? Se la porta in giro per negozi, bar, e farmacie? La carica in macchina e la porta da parenti e amici per chiedere di gettarla nei mastelli condominiali? Ricordo che nelle Isole Ecologiche dislocate nei vari punti della città non accettano rifiuti che non siano “straordinari”. Anche fosse possibile, non è esattamente piacevole recarsi ogni giorno a buttare la spazzatura a km di distanza.
Lo stesso problema si presenta quando i cassonetti posizionati all’interno del box sono stracolmi al punto che non ci sta più nulla!
Spesso all’origine di questi problemi legati ai sensori c’è il malposizionamento della struttura dopo aver eseguito lo svuotamento.
Oltre ai malfunzionamenti faccio presente anche l’estrema lentezza della procedura. È a dir poco snervante. Dal momento in cui si apre e si chiude la sessione passano minuti interminabili. L’attesa diventa più irritante quando piove a dirotto o quando ci sono persone prima di te, per cui devi fare la fila e attendere il tuo turno come si fa dal medico o alla cassa.
A peggiorare il quadro già abbastanza penoso, c’è chi ancora non ha ben compreso il funzionamento di tutta la procedura. Utenti confusi perché non capiscono che ogni famiglia ha un calendario diverso, chi si approfitta degli altri per buttare la propria spazzatura quando ci sono i bocchettoni aperti (in modo da saltare la fila), e chi si ostina ad aprire la propria sessione di smaltimento quando ancora l’utente precedente non ha concluso la sua.
Insomma, questo sistema appena nato sta già dando il peggio di sè. Non oso immaginare quando si aggiungeranno le altre 2 nel perimetro del mercato, dove oltre a togliere una ventina di parcheggi a pagamento in una zona che ne ha estremo bisogno, si faranno i conti con le stesse problematiche moltiplicate per 4.
Le menti illuminate di coloro che lo hanno ideato, facciano anche la cortesia di trovare soluzioni a tutti i problemi che stanno sorgendo.

(Lettera firmata)


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