Riempie una casa colonica di rifiuti ingombranti, “svuotacantine” denunciato a Villanovafranca

All’interno di una casa colonica i militari hanno trovato una quantità di rottami metallici, lignei e in plastica tale da riempire un cortile di 250 mq per un’altezza di circa due metri e più


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In tempi di crisi un mestiere bisogna talvolta inventarselo, possibilmente onesto e lineare. Fra i mestieri alternativi censiti, quello di “svuotacantine” non è fra i più originali ma comunque sussiste. In quanti, trovandosi a dover operare un trasloco o comunque nella necessità di svuotare un vano ricolmo di oggettistica varia, accumulata nel tempo, hanno bisogno di chi possa liberarli di materiali, classificabili spesso come rifiuti speciali, non smaltibili fra la spazzatura quotidiana.
Smaltire rifiuti speciali ha però un costo ed allora può essere preferibile rivolgersi ad una ditta specializzata e fra queste società si trova un po’ di tutto. A questo proposito, i carabinieri di Villanovafranca hanno monitorato un 63enne che, munito di camioncino cassonato carico di rifiuti, avevano a più riprese visto transitare sulle pubbliche strade, tanto da destar loro la curiosità di comprendere dove tali materiali fossero destinati.
I militari si sono quindi messi a seguirlo con l’utilizzo di un’auto civetta, fino ad individuare una casa colonica alla quale stamattina hanno fatto accesso e dove hanno trovato una quantità di rottami metallici, lignei e in plastica tale da riempire un cortile di 250 mq per un’altezza di circa due metri e più. Se smaltire correttamente ha dei costi anche rilevanti, accumulare clandestinamente è gratuito. Dunque l’uomo che avevano preso a monitorare aveva trovato il modo di guadagnarsi da vivere accumulando rifiuti di ogni genere, nell’ordine di 400 metri cubi e più di rifiuti speciali.
Accumulare rifiuti clandestinamente in un’area non autorizzata costituisce però il reato di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata”.
L’uomo è stato quindi denunciato dai carabinieri alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.  La montagna di rifiuti sequestrata è stata affidata in custodia giudiziaria al denunciato, in attesa di verifiche da parte delle competenti autorità di tutela ambientale, per la selezione delle tipologie di rifiuti e il successivo regolare smaltimento in sicurezza.


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