Ricci senza etichetta, stangata per due ristoratori del Sulcis: 3mila euro di multa

Blitz degli uomini del Corpo Forestale, più di un chilo di ricci non tracciati e pescati chissà dove: scattano sanzioni e sequestri


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Vanno avanti i controlli del Corpo Forestale sulla commercializzazione dei ricci di mare. Il servizio territoriale di Iglesias del Corpo Forestale ha programmato e portato a termine nel corrente mese di aprile un’attività di verifica sulla commercializzazione del riccio di mare. Gli esercizi sottoposti a controllo sono stati complessivamente 18, ubicati nei centri del Sulcis-Iglesiente di Sant’Antioco, Iglesias, Carbonia, Carloforte e Portoscuso. I controlli hanno riguardato esclusivamente le attività commerciali dedite alla prima vendita dei prodotti ittici come magazzini all’ingrosso e le attività di somministrazione degli alimenti trasformati come ristoranti e pizzerie. In due attività di ristorazione, uno a Carloforte e uno a Carbonia sono state accertate violazioni amministrative , corrispondenti a complessivi 3mila euro e riguardanti la mancanza di documentazione per la tracciabilità e la mancanza di l’etichettatura del prodotti ittici. Complessivamente sono stati sottoposti a sequestro 1,3 chili di di gonadi di riccio illegalmente conservata, senza etichettatura e senza documento di tracciabilità che ne attestasse la provenienza.

 

 

L’operazione si inquadra nel complesso delle attività di controllo operata dal Corpo Forestale sulla filiera del pescato del riccio di mare anche a seguito del recente divieto di prelievo, raccolta, detenzione, trasporto, sbarco e commercializzazione degli esemplari di riccio di mare introdotta da una recente legge regionale che fissa al 30 aprile 2025 la data di riapertura alla pesca del prelibato echinoderma.


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