Rete e antenne 5G a Cagliari, parte la diffida al Comune: “Qui in città nessuna sperimentazione”

Diffida di un gruppo di avvocati all’amministrazione comunale che smentisce la sperimentazione in città. Il caso in aula. Polastri denuncia: “Non esiste in città alcuna specifica descrizione su quali tipologie di antenne siano state oggi installate, e se sia o meno già presente il 5G, tra noi”


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“Cagliari non è stata candidata per la sperimentazione della rete 5G”. E’ stata questa, in estrema sintesi, la risposta fornita dall’assessore Alessandro Guarracino all’interrogazione presentata da Marcello Polastri, consigliere comunale di Sardegna Forte al Comune di Cagliari. La risposta era attesa da numerose associazioni preoccupate per gli effetti, da approfondire, della rete per internet-connessioni veloci di ultimissima generazione. “Sono tanti i timori su possibili, ma non accertati, pericoli per la salute. L’obiettivo è non creare allarmismo, con tutto ciò che si sente dire ma è quello di capire, e avere il controllo della realtà dei fatti”, ha sottolineato Polastri, illustrando l’interrogazione rivolgendosi anche al Sindaco Paolo Truzzu, dichiarandosi “preoccupato per le tante voci, da approfondire, sia sui rischi per la salute pubblica inerenti la rete di ultimissima generazione del 5G”, ed anche “curioso di sapere se nel passato sia avvenuta a Cagliari l’installazione di antenne 5G e pertanto fiducioso di sapere se le stesse siano state già installate, anche dalla precedente Giunta, insomma in passato, e come sia la situazione oggi”
. In 120 comuni italiani, è partita, non senza polemiche, la sperimentazione. “E’ risaputo – ha detto Polastri – che gli operatori avvieranno commercialmente le reti 5G, insieme ai dispositivi compatibili, e pertanto si dice che in  alcune città italiane è stata avviata la sperimentazione”.
Per l’assessore Alessandro Guarracino, “è possibile che le antenne possano essere installate dai concessionari e però, in tal senso, il Comune, con l’Assessorato all’urbanistica, vorrebbero fare un apposito piano di rete”. Il piano di rete sarebbe dunque “uno strumento utilissimo per individuare l’alloggiamento fisico delle antenne, ma oggi è assente a Cagliari”. Per Polastri, però, “non esiste nel Comune di Cagliari neppure alcuna specifica descrizione su quali tipologie di antenne siano state oggi installate, e se sia o meno già presente il 5G, tra noi, mentre ci muoviamo in auto, dormiamo, dialoghiamo al telefono, o viaggiamo su internet. Non solo – prosegue Polastri – è importantissimo sapere se il 5G sia, oltre che ovviamente e comprensibilmente utile, anche eventualmente dannoso per la salute pubblica”.
A questa domanda, contenuta nell’interrogazione, secondo il consigliere comunale non è stata data alcuna risposta specifica, pertanto Polastri ha chiesto che ben presto, nell’aula consiliare, possano essere chiamati esperti per poter offrire ai più, consiglieri e cittadini, precise risposte sulle potenzialità ma anche eventuali pericoli rappresentati dalle nuove tecnologie come il 5G”. “Sono certo – ha ribadito l’assessore Guarracino – che con un piano di rete, il Comune di Cagliari potrà regolamentare invece tutto in materia di telefonia cellulare e reti internet senza fili” concordando, quindi, con i dubbi avanzati da Polastri. Il quale, al termine del suo intervento, ha rivelato all’aula consiliare che L’Assessore ragiona su un progetto per stabilire limiti, dato che oggi l’Arpas è la sola deputata ad effettuare tali misurazioni. Esiste già unla diffida presentata dall’associazione di Avvocati Giuristi per la Libertà che hanno diffidato l’amministrazione civica, per i possibili “rischi alla salute correlati alle radiazioni del 5G”. A firmare la diffida, inoltrata al Prefetto di Cagliari e all’Agenzia Arpas, gli avvocati Alberto Appeddu, Marcello Colamatteo, Linda Corrias, Lucia Deiana, Francesco Scifo e Sebastiano Cheri.


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