Renzi, ultimatum a Conte: “Se fa populismo noi via dal governo, un premier non può dire “Noi consentiamo” sulla libertà”

Si spacca ufficialmente la maggioranza di governo in Senato, durissima contestazione e ultimatum, a Conte di Renzi al premier Conte: “Qui ci sono ristoratori che piangono la notte, non può essere un Dcpm a decidere se l’amicizia è vera o non è vera, o se un fidanzamento è saltuario o stabile. Questo ci avvicina a uno Stato etico e non costituzionale. Conte ha detto undici volte “Noi consentiamo”, ma un Presidente non consente la libertà, la deve riconoscere perchè è riconosciuta dalla Costituzione. Non abbiamo negato i pieni poteri a Salvini per darli ad altri”


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Renzi, affondo e ultimatum a Conte: “Se fa populismo noi via dal governo, un premier non può dire “Noi consentiamo” sulla libertà”. Si spacca ufficialmente la maggioranza di governo in Senato, durissima contestazione e ultimatum, a Conte di Renzi al premier Conte: “Qui ci sono ristoratori che piangono la notte, non può essere un Dcpm a decidere se l’amicizia è vera o non è vera, o se un fidanzamento è saltuario o stabile. Questo ci avvicina a uno Stato etico e non costituzionale. Conte ha detto undici volte “Noi consentiamo”, ma un Presidente non consente la libertà, la deve riconoscere perchè è riconosciuta dalla Costituzione. Non abbiamo negato i pieni poteri a Salvini per darli ad altri”.

Queste le parole principali di Matteo Renzi nel suo intervento in Senato: “Il Coronavirus è una bestia che ha fatto trentamila morti ed è un nemico vigliacco. Ma noi pensiamo di onorare le vittime che ci avrebbero detto: ripartite anche per noi. Non hanno funzionato le Rsa, il tema delle zone rosse, la mancanza dei tamponi: queste sono le cause della diffusione del virus, non un runner di troppo inseguito dalla Finanza. Qui c’è una pandemia che cambierà la storia mondiale, ma non possiamo delegare tutto alla comunità scientifica. Ora sono tutti novelli ricercatori, ma questo Paese ha già avuto momenti in cui ha abdicato la sua responsabilità. Abbiamo già ceduto ai tecnici nel 2011, non possiamo chiedere a uno scienziato di come combattere la carneficina della disoccupazione. Tocca alla politica affrontare la nuova divisione tra Nord e sud, tra ricchi e poveri, tra elite e popolo, ma soprattutto tra garantiti e non garantiti. Tutti abbiamo paura del virus ma chi ha la certezza dello stipendio sa di poterla affrontare, ma i lavoratori autonomi, le partite Iva, i ristoratori stanno piangendo la notte. Ora è il momento di agire. In momenti di emergenza come questo la Costituzione è la bussola, non abbiamo mai avuto un quadro derogatorio ai principi costituzionali così neanche davanti al terrorismo. Non può essere un Dcpm a decidere se l’amicizia è vera o non è vera, o se un fidanzamento è saltuario o stabile. Questo ci avvicina a uno Stato etico e non costituzionale. Conte ha detto undici volte “Noi consentiamo”, ma un Presidente non consente la libertà, la deve riconoscere perchè è riconosciuta dalla Costituzione. Non abbiamo negato i pieni poteri a Salvini per darli ad altri. Conte ha detto anche che questo governo non lavora col favore delle tenebre: noi non ci siamo dietro ai giochini alimentati dalle veline di Palazzo Chigi. Presidente, siamo a un bivio: lei è stato bravo a rassicurare gli italiani con calma e rassicurazione. Ma nella fase due della politica non basta giocare sulla paura, c’è una ricostruzione da fare che è devastante e richiederà scelte coraggiose. Si può stare a inseguire le dirette Fb che fanno crescere i follower ma qui bisogna guardare la carneficina occupazionale. Noi ci saremo ma non su un crinale populista, in tal caso non saremo al suo fianco. Se sceglierà la strada del populismo, non avrà al suo fianco Italia Viva. Se lei sceglierà la strada della politica, la aspetteremo là”.


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