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Solo dieci coppie iscritte nel registro delle unioni civili di Cagliari, dopo tre anni dalla sua istituzione. “Poche” per il centrodestra che definisce lo strumento “un flop”. Mentre per il centrosinistra “non è una questione di numeri ma di civiltà – come ha da sempre sottolineato Filippo Petrucci, presidente della commissione Affari generali e fautore dell’iniziativa – Abbiamo dato voce a un diritto, e rientrava tra i punti principali della campagna elettorale”.
Il centrodestra. “Dopo 3 anni si sono registrate solo dieci coppie – sottolinea Salvatore Sasso Deidda, portavoce regionale di Fratelli d’Italia – Una coppia in più rispetto allo scorso anno. Ricordo che è stato creato e deliberato come una grande conquista per i cagliaritani, uno strumento per far uscire la città dal Medioevo. Peccato che sia solo uno strumento di mera propaganda radical chic e da classificarsi come flop di questa Giunta. Non è un registro a dare diritti ad una persona”. “Chi parla di flop riferendosi a dei diritti civili credo che si qualifichi da solo – replica Petrucci – I diritti non si basano su numeri ma sulle possibilità che vengono date ai cittadini”. Dibattito politoco a parte, i cagliaritani sembrano davvero aver snobbato il registro che permette di avere gli stessi benefici delle coppie sposate in Chiesa o in Comune, almeno per quanto riguarda il diritto alla casa e ai servizi sociali. Un servizio completamente gratuito, anche per le casse comunali, rivolto a coppie eterosessuali così come omosessuali, che possono iscriversi al registro dopo un anno di convivenza, e cancellarsi in caso di morte di uno dei partner o di separazione.