Regione Sardegna, super concorso per 20 dirigenti. È polemica: “Assunzioni in extremis”

Lancioni, Psd’Az: “E dire che proprio la Giunta Pigliaru rimproverava a chi lo aveva preceduto il compimento di atti “in extremis”, rivendicando, allora, una presunta “supremazia morale” che, come era prevedibile, in questi tiepidi giorni di sole, pare sciogliersi come neve”


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Si tratta di un “corso-concorso selettivo di formazione”. Che porterà all’assunzione a tempo indeterminato di 20 dirigenti in Regione. E la tempistica accende le polemiche a pochi giorni dalle elezioni. Perché l’iter è aprtito negli ultimi mesi del 2018, con la legislatura agli sgoccioli e la commissione è stata nominata il primo giorno di marzo. Della commissione esaminatrice faranno parte: Francesco Frieri, Monica Cesari, Annamaria De Michele, Elena Gamberini, Federico Amedeo Lasco, Marco Galisai, esperto dell’uso delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse, Susanna Licciardi, esperta della lingua inglese e Antonina Scanu, esperta della lingua sarda.

“Sono ormai numerosi gli atti con cui la Giunta Pigliaru ha proceduto con la nomina di nuovi dirigenti, con la mobilità di dirigenti dalle agenzie regionali verso l’amministrazione regionale e, contemporaneamente, con l’assunzione di nuovi dirigenti nelle medesime agenzie per la copertura dei dirigenti “migrati”, in un interscambio ai limiti del pantouflage”, ha commentato Nanni Lancioni, neoconsigliere regionale Psd’Az.

“Non solo”, aggiunge, “ho riscontrato che l’Assessore degli Affari Generali e del Personale risulta essere particolarmente attivo in quest’ultima settimana, producendo, in tempi record, sia nomine di dirigenti, che di membri di commissione, tra le quali, in particolare, la commissione esaminatrice per “il corso-concorso selettivo di formazione per l’assunzione a tempo indeterminato di 20 dirigenti.

In particolare, ho potuto notare che tutti i membri di detta commissione sono stati individuati fuori dalla Sardegna, a parte i membri residuali “aggiunti”.

Continuo a chiedermi”, prosegue il consigliere sardista, “come mai la Giunta Pigliaru, uscente, abbia ritenuto che la Sardegna non sia in grado di esprimere professionalità in grado di fare parte della suddetta commissione esaminatrice, e si sia rivolta oltre mare, costringendo, così, l’amministrazione regionale sarda a sostenere un inutile onere, con ingente spreco di denaro pubblico.

È evidente che tali atti non siano di ordinaria amministrazione, bensì di straordinaria, e dunque, la Giunta Pigliaru, avrebbe dovuto astenersi dal compierli, evitando di condizionare il futuro governo con le sue onerose e ingiustificate scelte degli “ultimi giorni”.

E dire”, conclude, “che proprio la Giunta Pigliaru rimproverava a chi lo aveva preceduto il compimento di atti “in extremis”, rivendicando, allora, una presunta “supremazia morale” che, come era prevedibile, in questi tiepidi giorni di sole, pare sciogliersi come neve”.


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