Reddito di cittadinanza, a Cagliari oltre 4 mila beneficiari: “Mettiamoli a lavorare o a fare volontariato”

Beneficiari del reddito di cittadinanza a Cagliari sono 4 mila e 325. E l’idea del Comune è di impiegarli in lavori di pubblica utilità o nel volontariato. Sì del consiglio comunale a una mozione di Anna Puddu, Progressisti


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Beneficiari del reddito di cittadinanza a Cagliari sono 4 mila e 325. E l’idea del Comune è di impiegarli in lavori di pubblica utilità o nel volontariato. Sì del consiglio comunale a una mozione di Anna Puddu, Progressisti.

“Oggi il consiglio comunale approva all’unanimità la nostra proposta relativa agli interventi di contrasto alla povertà nel territorio cittadino”, dichiara la consigliera, “Povertà intesa come fenomeno complesso, non riconducibile alla sola mancanza di reddito ma anche alle opportunità di accesso alla vita relazionale e sociale della comunità.

L’ amministrazione dovrebbe avere un ruolo fondamentale nel promuovere politiche sociali finalizzate all’ inclusione attiva e all’ emancipazione dei soggetti in condizione di bisogno.

È impensabile che a distanza di tempo le misure nazionali e regionali di contrasto alla povertà si siano ridotte all’ erogazione esclusiva di contributi economici senza nessuna presa in carico del beneficiario e senza alcun tentativo di invertire il percorso di marginalità esperito.

Crediamo in politiche sociali capaci, nel ruolo indispensabile dei servizi e nella possibilità di impegnare i beneficiari in percorsi di inclusione sociale volti ad attivare le competenze necessarie per riprogettare l’esistenza e fuoriuscire dal circuito di povertà.

Abbiamo chiesto: politiche e strumenti integrati di contrasto alla povertà assoluta nel territorio cittadino, la predisposizione di un catalogo dei PUC( progetti utili alla collettività) attivabili all’interno dei servizi dell’amministrazione comunale, per tutti i soggetti tenuti agli Obblighi nell’ambito del Patto lavoro/Patto di inclusione sociale che usufruiscono del reddito di cittadinanza.

L’attivazione dei PUC anche attraverso la rete del terzo settore o delle realtà associative cittadine favorendo l’inserimento dei beneficiari del Rdc in attività ricreative, culturali, sportive, educative, formative e di volontariato”.


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